Luis Enrique rappresenta una suggestione possibile per il Milan in caso di fallimento da parte di Pioli: c’è chi sarebbe pronto a seguirlo subito
Il Milan arriva alla supersfida con il Tottenham giocandosi praticamente tutto della sua stagione, per il presente ma anche per il futuro. Il match di Londra, in cui Pioli parte almeno dall’1-0 dell’andata, rappresenta un crocevia fondamentale per i rossoneri e non solo per la stagione in corso. Superare gli ottavi di finale di Champions League diventa di vitale importanza per un fattore economico, sportivo e morale.
Passare il turno potrebbe sicuramente aiutare il Milan a tornare fuori dalle insicurezze e lo sconforto in cui è ripiombato dopo la sconfitta di Firenze, decisamente inaspettata. Oltre a questo, la società rossonera ha assolutamente bisogno dei ricavi della competizione. Approdare ai quarti di finale vorrebbe dire incassare altri 20 milioni tra market pool, botteghino e premi Uefa. Tutto contante che si tradurrebbe in una sorta di extra-budget per il calciomercato estivo. Imprescindibile sarà, ovviamente, tornare poi in Champions League anche l’anno prossimo, altrimenti sarà tutto inutile. Servirà piazzarsi nelle prime quattro, impresa che al momento non è affatto scontata soprattutto in questo momento. Il Milan ad ora è quarto insieme alla Roma, con lo scontro diretto da giocare all’Olimpico. E in caso di flop, il primo a rischiare sarebbe chiaramente Pioli.
Stefano Pioli sarebbe la prima ‘vittima’ dell’eventuale e possibile rivoluzione del Milan in caso di mancato approdo in Champions League. Uno scenario che non va escluso chiaramente anche in caso di qualificazione centrata.
Di possibili piste ce ne sono, si è parlato di gente come Tuchel e De Zerbi, ma tra le altre idee – decisamente suggestiva questa – c’è anche Luis Enrique. Come riporta ‘La Gazzetta dello Sport’, soprattutto con il Milan fuori dalle prime quattro non sarebbe da escludere l’ipotesi dell’ex ct spagnolo. Conosce evidentemente benissimo l’Italia, per avere allenato la Roma ma non solo. Sarebbe un progetto ideale per lui, una società che punta sui giovani e su un percorso a lungo termine. In giallorosso, tra l’altro, ha incontrato anche Massara e i due già si conoscono e si stimano. È una pista da tenere in considerazione, al netto dell’interesse dell’Atletico Madrid di cui tanto si parla, ma con un Simeone ancora sotto contratto fino al 2024 per più di 20 milioni a stagione.
Parlavamo poi dei 20 milioni che il Milan incasserebbe passando il turno, che verrebbero inseriti nel budget per il mercato estivo. E in particolare sarebbero destinati con buona probabilità soprattutto alla nuova punta. Anche perché gli anni avanzano anche per Giroud (e Ibra) e Origi è stato impalpabile. Con Luis Enrique la direzione sarebbe abbastanza chiara, considerando in primis i suoi pupilli in quel ruolo. Il primo è Ferran Torres, che in nazionale ha fatto vedere le cose migliori (l’Italia lo ricorda bene). Al Barcellona è sempre più chiuso, sarebbe una trattativa tutt’altro che impossibile. L’altro invece è Alvaro Morata, che nel nostro paese ha ormai il centro della sua vita insieme a Madrid. Qui ha conosciuto la compagna Alice, ha tantissimi amici e lo stile rossonero ‘fitterebbe’ alla perfezione. Due giocatori che, tra l’altro, non hanno praticamente mai smesso di orbitare attorno alla Juve. Per questo e tanto altro, la sfida di domani col Tottenham diventa vitale per il Milan.
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