Penalizzazione Juve, ottimismo per l’annullamento: i motivi per cui la decisione della Corte d’Appello federale andrebbe cancellata
La sconfitta contro la Roma lascia la Juventus indietro in classifica, l’annata dei bianconeri continua a essere molto delicata e di sicuro quanto sta accadendo al di fuori del campo sta avendo delle ripercussioni sull’andamento della squadra. In questo, Massimiliano Allegri ha tracciato un quadro molto chiaro, raccontando la reazione sconfortata dei suoi dopo il ko dell’Olimpico.
Attualmente, la missione rimonta Champions, al netto del -15 di penalizzazione in classifica, appare improba. In attesa degli sviluppi relativi agli altri fronti di indagine, la Juventus spera comunque, dal suo punto di vista, di ottenere giustizia al Collegio di garanzia del Coni, dove nelle prossime settimane sarà discusso il ricorso della società contro il verdetto della Corte d’Appello federale. Negli ambienti vicini al club, si respira un certo ottimismo sulla possibilità di ottenere l’annullamento della sentenza, o un rinvio alla Corte d’Appello per una possibile modifica e rimodulazione del dispositivo. La partita è aperta, il verdetto si scoprirà solo tra qualche settimana, ma c’è chi ritiene che, in punta di diritto, la decisione del Collegio non possa che essere una.
Prende la parola l’ex magistrato Piero Calabrò, che in una intervista a ‘Tuttosport’ analizza i motivi per i quali la sentenza riguardante la Juventus potrebbe essere annullata direttamente senza passare per un nuovo iter in Corte d’Appello.
“Il giudizio per revocazione è stato fatto al di fuori dei parametri previsti per legge – spiega – Non ci sono stati fatti nuovi, le intercettazioni incriminate si conoscevano già. La Procura federale avrebbe potuto attendere il disvelamento di tutti gli atti e istruire un nuovo processo. Si è creata una situazione in cui con nuove intercettazioni ogni mese non si può garantire la certezza del diritto. Io credo che le tempistiche della decisione del Collegio saranno brevi, al massimo entro metà aprile, non essendoci attività istruttoria da svolgere ma solo di esaminazione degli atti. In punta di diritto, la sentenza dovrebbe essere annullata senza rinvio. Ma c’è il rischio di sentenze paragiuridiche o metagiuridiche, come quella della Corte d’Appello, che è stata formulata su un capo di imputazione che non c’era, cambiato in corsa ledendo il diritto alla difesa, e una violazione che non esiste. Le plusvalenze sono componenti di bilancio di qualsiasi società in ogni settore. Nel ricorso dei legali della Juventus inoltre si spiega bene, grazie alle valutazioni di esperti in materia economica, che le plusvalenze incidono solo sul 3% del bilancio della società e dunque non possono alternare significativamente né le potenzialità economiche del club stesso, né la competizione”.
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