Il difensore del Milan, Pierre Kalulu, ha rilasciato alcune dichiarazioni a poche ore dal fischio d’inizio della super sfida col Tottenham
O la va o la spacca, come si dice in questi casi. Stasera, fra le mura del Tottenham Hotspur Stadium, si affronteranno faccia a faccia il Tottenham targato Antonio Conte e il Milan di Stefano Pioli, in un match che si preannuncia alquanto scoppiettante.
I rossoneri si sono aggiudicati l’andata grazie alla rete firmata da Brahim Diaz, ma la contesa è ancora apertissima. Di conseguenza, entrambe le squadre dovranno tenere alta la concentrazione sul campo, con la consapevolezza che si potrebbe anche andare oltre ai tempi regolamentari. Insomma, sarà presumibilmente una battaglia da urlo. Ne è ben consapevole Pierre Kalulu, il quale ha rilasciato un’intervista ai microfoni di ‘Prime Video’ a poche ore dal fischio d’inizio della super sfida. Il centrale francese, passato a braccetto di destra nella difesa a tre, sa cosa aspettarsi dalla nuova serata di Champions: “Questa competizione fa sempre brillare gli occhi da bambini. Per quanto riguarda noi, abbiamo approcciato tutte le partite di coppa nella maniera migliore possibile. A Londra mi aspetto una gara complicata. Sappiamo che serve un gol più dell’altro. La concentrazione farà la differenza“.
Il classe 2000 prosegue parlando anche di quanto sia duro il ruolo del difensore: “Fra di noi sappiamo che il ruolo del difensore è un po’ ingrato. Puoi fare una bellissima partita, ma se sbagli una volta è come se sbagliassi tutta la gara. A questi livelli devi solo dimostrare di essere un calciatore che può aiutare a vincere. Al Milan di difensori forti ne sono passati tanti“. Le prestazioni di Kalulu in questa stagioni non sono state eccellenti finora, ma si può migliorare: “So che posso fare di più di quello che sto facendo adesso. Sono sulla buona strada“.
Parentesi sul cambio di ruolo, accolto favorevolmente dal francese: “Io giocavo come terzino destro e sinistro, poi Pioli mi ha detto: ‘Puoi giocare anche come centrale sinistro?’. In quel momento avevo troppa fame per rifiutare. La verità è che ero pronto a dare il massimo e dimostrare che ero forte“.
Infine, spazio a Pioli: “S’interessa sempre a che tipo di uomini siamo fuori dal terreno di gioco. È questo che ci rende i giocatori che siamo. Quando arriviamo ci chiede come va, come va la famiglia e dove siamo stati“.
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