La Roma centra un’altra grande vittoria europea e supera la Real Sociedad all’Olimpico senza praticamente mai soffrire: la gioia di Mourinho nel postpartita
La Roma si regala un’altra notte magica all’Olimpico e supera 2-0 la Real Sociedad nell’andata degli ottavi di finale di Europa League. Un risultato mai in discussione, con i giallorossi che aprono e chiudono la notte europea con El Shaarawy e Kumbulla, mettendo in discesa la qualificazione.
Alguacil ha detto che la Roma sfrutta gli errori degli avversari, ma qui all’Olimpico vince sempre: “Non è un caso, ma abbiamo perso partite come il derby o con l’Atalanta e abbiamo pareggiato anche con il Torino. Non siamo una squadra che segna tanto e non abbiamo tante opzioni offensive. E oggi fa la differenza vincere 1-0 o 2-0. La nostra forza è l’organizzazione della squadra dove 11 giocatori lavorano tanto. Siamo organizzati, analizziamo l’avversario e cerchiamo di capire la loro forza. Ho imparato questo con l’esperienza: dopo le sconfitte sono tranquillo, dopo le vittorie anche. La prossima settimana sarà pericolosa, a San Sebastian. Per me giocare con la Lazio è uguale a giocare con Milan o Juve, ma per questa città non lo è. Dobbiamo capirlo. Non voglio andare a San Sebastian e pensare che c’è il derby due giorni dopo perché così facendo perdiamo”.
Mourinho parla anche di Dybala, che oggi si è travestito da difensore più di una volta: “Siamo una squadra dove tutti devono lavorare. Ho capito subito che Paulo fosse umile e un ragazzo di squadra. Non cerca la gloria personale ma vuole vincere e aiutare la squadra. Abbiamo bisogno che gli attaccanti si abbassino per chiudere gli spazi e Paulo ha fatto un lavoro straordinario. Ho dovuto farlo riposare. Non sono invidioso e nel calcio ancora meno, ma ieri ho visto il Bayern far entrare Gnabry, Mane e Sane un po’ lo sono stato”.
Ancora una prestazione importantissima invece per Matic, da vero leader: “C’è solo un leader. I giocatori sono tutti uguali ma mettono in campo esperienze di vita e di carriera oltre ad un modo diverso di pensare. Siamo una squadra democratica, ma con un solo leader (Mourinho appunto, ndc), ma è molto importante che in campo ci sia questo tipo di empatia. La nostra squadra è sempre unita sia nelle vittorie che nelle sconfitte”. E infine la risposta a Sarri, che ha detto che la squalifica a Mourinho è stata sospesa solo per la sua carriera: “Non ne voglio parlare perché c’è il processo. La frase di Sarri dipende dal risultato del processo. Se non finisce non sono nelle condizioni di dire niente. Anzi, complimenti al Milan, prima squadra italiana ai quarti di finale. Ne vogliamo di più”.
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