Con la sconfitta contro lo Spezia, l’Inter non è più padrona del proprio destino e deve sperare che le sue inseguitrici perdano per rimanere in zona Champions League
Otto sconfitte in ventisei partite sono tante. Anzi, troppe. E quella contro lo Spezia è arrivata in modo a dir poco surreale. Con 28 tiri e il 70% di possesso palla, l’Inter ha perso 2-1 segnando una sola rete, su rigore, sbagliandone un altro e prendendo due gol da una squadra che in porta ha tirato due volte e che in casa non vinceva da sei mesi.
Nonostante una buona prestazione da parte dei nerazzurri, anche contro lo Spezia sono emersi tutti i limiti di Simone Inzaghi e della squadra. A partire dal minuto 14. Dopo un contatto in area fra Caldara e D’Ambrosio, l’arbitro assegna il penalty all’Inter. Stranamente, è Lautaro Martinez a prendere il pallone e posizionarlo sul dischetto pronto a battere il rigore. Strano anche per Lukaku, che si gira verso la panchina a braccia larghe chiedendosi perché non fosse lui il rigorista in quella circostanza. In effetti, i numeri parlano chiaro. Il Toro ha segnato 11 rigori su 17, mentre Big Rom è una sentenza. Non ha mai fallito.
Come a confermare questa statistica, Lautaro non sblocca il risultato anche per merito di una super parata di parte di Dragowski. Nel secondo tempo c’è un altro rigore per l’Inter e questa volta Lukaku non vuole sentire ragioni. Lo batte lui. Ma forse, dovrebbe essere l’allenatore a imporsi sul rigorista. Non i giocatori. E Inzaghi, per l’ennesima volta non è riuscito a farsi sentire.
Adesso, per l’allenatore piacentino, c’è l’ultima chance. Martedì sera, contro il Porto in Champions League, ritorno degli ottavi di finale. L’Inter deve dare il tutto per tutto e poi riprendersi in campionato, dove non può più sbagliare. Anche perché la classifica è corta e se Roma, Lazio e Milan vincono, i nerazzurri scivolano quinti. Fuori dalla zona Champions.
Se il passaggio degli ottavi di finale sono indispensabili per Simone Inzaghi, non saranno solo quelli a salvarlo e a fargli ottenere la riconferma a fine stagione sulla panchina dell’Inter.
Bisogna ottenere assolutamente anche il quarto posto in classifica, non così scontato considerando le inseguitrici e il fatto che i 15 punti di penalizzazione della Juventus devono essere ancora confermati. E se anche Inzaghi dovesse conquistare la qualificazione per la Champions League, bisognerà vedere come. Arrivare a fine stagione almeno quarti, ma con l’acqua alla gola e con tante difficoltà potrebbe significare lo stesso l’addio del tecnico piacentino.
Senza dimenticare che l’Inter è ancora in corsa per la Coppa Italia, dove giocherà la doppia semifinale contro la Juventus. Avversario storicamente ostico e contro cui non si può davvero sbagliare. Insomma, è tutto nelle mani di Inzaghi.
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