Si compone di sei pagine ed è finita nelle mani dei legali di Paratici e Cherubini che avevano fatto ricorso al Tar
Il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta della Figc, così l’ormai famosa ‘carta Covisoc’ è potuta finire nelle mani della Juventus. Precisamente in quelle degli avvocati dell’ex dirigente Paratici e dell’attuale Ds Cherubini i quali avevano fatto ricorso al TAR.
La ‘carta Covisoc’ si compone di appena sei pagine e, in essa, non viene mai citata esplicitamente la stessa Juventus. Il tema centrale è ovviamente quello delle plusvalenze, si ricordano quelle tra Cesena e Chievo che causarono ai veneti una penalizzazione di 3 punti sottolineando come quella dei clivensi fosse “una sistematica operazione di mercato, non già un’episodica operazione (…) volta inevitabilmente a sopravvalutare i dati di bilancio mediante, appunto, il sistema delle ccdd. ‘plusvalenze‘”.
Dopo aver ricordato i casi del passato, la ‘carta Covisoc’ conclude dicendo in maniera esplicita che un’azione disciplinare in questa materia potrà essere perseguita “ove emergano elementi sufficienti a corroborare la necessità di indagare i casi”, come riporta l’agenzia ‘Ansa’. Stando a questa frase la cosiddetta ‘notitia criminis‘ (l’informazione secondo cui sarebbe stato commesso un reato, ndr) non c’era ancora in quella data (14 aprile 2021), di conseguenza sarebbe stato difficile far ripartire il tutto da quel momento. I legali bianconeri sostengono invece che è proprio da quella data che parte l’inchiesta e che, dunque, sarebbero poi inutilizzabili i documenti di indagine successivi in base ai tempi previsti dall’iter processuale.
Secondo la stessa ‘Ansa’, ora il giudice amministrativo ha fissato al 23 marzo l’udienza collegiale il 23 marzo, senza la sospensiva poiché non ha ravvisato “un danno definibile come catastrofico per la parte deducente”.