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Nainggolan furioso: “Mi hanno trattato come un pezzo di m***a”

Nainggolan a ruota libera: “Ho fatto cavolate ovunque. Apprezzai la sincerità di Conte, anche se non mi fece piacere. Mai alla Juve”

È stato uno dei centrocampisti più forti che sono passati in Serie A nell’ultimo decennio, ora sta provando ad aiutare la SPAL in Serie B: Radja Nainggolan si è raccontato in tutta la sua complessità.

Nainggolan senza freni: "Potevo bere anche 20 shot"
Radja Nainggolan – Calciomercato.it

Il belga ha parlato in una lunga intervista al ‘Corriere della Sera’, dove non ha voluto nascondere nessun lato della sua personalità e della sua storia. “La natura mi ha fatto un dono: il mio fisico non ha mai risentito delle cavolate che ho fatto. Potevo bere anche 20 shot, ma poi andavo in campo lo stesso”. Eccessi ed errori che lo hanno accompagnato nel corso di tutta la sua carriera: “Ho fatto cavolate ovunque”. Nulla, però, gli ha impedito di lasciare il segno nei vari club in cui ha militato. Nel corso dell’intervista, poi, non è mancata una frecciatina alla Juventus.

Nainggolan attacca la Juve: “Non vincevano solo perché erano più bravi”

Più volte nel corso della sua carriera Nainggolan aveva dichiarato che non sarebbe mai andato alla Juventus. Anche nel corso di questa intervista, ha rincarato la dose: “Ho esperienze in campo contro di loro dove vincevano non solo per bravura. Con la Roma perdemmo con due rigori fuori area”.

Nainggolan attacca la Juve: "Non vincevano solo perché erano più bravi, erano agevolati"
Radja Nainggolan – Calciomercato.it

Insomma, sempre diretto e senza giri di parole Radja. Anche nei confronti di Antonio Conte, che lo ha ‘tagliato’ in nerazzurro, ha parlato con grande chiarezza: “Mi disse che non facevo parte del progetto. Apprezzai la sua sincerità, anche se non mi fece piacere”. Negli ultimi anni, non sono mancate le peripezie del belga in giro per l’Europa.

A partire dall’Anversa, club della sua città d’origine, con cui non si è lasciato proprio bene: “Quando sono arrivato dicevano che ero un grande, alla fine mi hanno trattato come un pezzo di m***a, come un parassita”. Infine, la sua attuale squadra, la SPAL. “Ci sono venuto per De Rossi e dopo due giornate lo hanno mandato via. Senza di lui non ci avrei nemmeno pensato. Alla fine sono rimasto, nonostante tutto devo aiutarli a salvarsi”.

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