A fine stagione, le strade di Kumbulla e della Roma si separeranno: le ultime sul futuro del difensore giallorosso
Addebitare la sconfitta della Roma contro il Sassuolo al momento di follia di Marash Kumbulla sarebbe probabilmente una semplificazione ingenerosa, a cui si giungerebbe dimenticando l’arbitro Fabbri, il Var Pairetto e una Roma sempre in partita ma sempre troppo distratta per poter dare l’impressione di smettere di inseguire e raddrizzare l’esito dell’incontro. Però, con altrettanta franchezza, bisogna dire che se il calcio è fatto di coincidenze, molte di quelle legate all’avventura giallorossa del difensore albanese non sono fortunate.
A cominciare dalla “macchia” della pesantissima sconfitta di Conference League in casa del Bodø Glimt nella scorsa stagione in cui in campo c’era anche lui (bisogna anche ricordare che fu però l’unico, in quella circostanza, ad essere presto riabilitato dall’allenatore).
E pensare che veniva dal balzo sontuoso nell’area della Real Sociedad che aveva chiuso l’andata di Europa League all’Olimpico pochi giorni prima mettendo il risultato sul definitivo 2-0, una bella dote con cui la Roma dopodomani andrà in Spagna. Ma domenica quel calcetto a Berardi (talmente innaturale per il personaggio da lasciar intendere come ci potesse essere del pregresso, e c’era) ha sicuramente messo la Roma in difficoltà lasciandola in dieci e ulteriormente complicato la risalita in una giornata, lo ripetiamo, iniziata male. La leggerezza però resta e si somma a qualche sbavatura tecnica costata cara alla squadra giallorossa quando Kumbulla ha sbagliato e il segno è rimasto indelebile.
Al di là di questa contingenza un problema legato al futuro per Kumbulla esisteva già. Nelle ultime due sessioni di mercato il suo nome è sempre stato associato ad ipotesi in uscita dalla Roma. Mourinho lo stima per la serietà e l’impegno in allenamento, ma non lo ritiene irrinunciabile nelle scelte. Mettiamoci anche che il contratto del difensore albanese scadrà nel 2025 e che quindi la prossima estate diventerà quella in cui mettere in chiaro il domani per non arrivare alla stagione della scadenza in una situazione ibrida e tutta da affrontare.
La strada del rinnovo, anche guardando la prossima stagione, non sembra essere quella praticabile, non ci sono davvero segnali che vanno in questa direzione. Diciamo che Kumbulla, non per sua responsabilità ma perché ci sono leggi non scritte nel calcio, si porta dietro il peso che l’ambiente gli ha affibbiato ingenerosamente, ovverosia la valutazione da 28,5 milioni comprensiva del cartellino e di due contropartite tecniche finite nell’operazione. Una cifra importante che nell’immaginario collettivo doveva condurre ad uno sviluppo tecnico diverso da quello poi verificatosi.
C’è da dire che a 23 anni, con un posto da titolare nella nazionale albanese, Kumbulla il suo mercato ce l’ha. In prima fila c’è il Torino che lo insegue da un anno e se restasse Juric sicuramente lo prenderebbe. Attenzione anche a Bologna, Fiorentina e soprattutto al Lecce con cui la Roma ha un canale aperto per una serie di operazioni fatte o fattibili in prospettiva futura. Certo che l’avventura romana romanista per Marash sembra a fine corsa.
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