Nel momento particolare del Milan, sempre più delicata la situazione di Rafael Leao: e l’addio prende sempre più quota
Dopo il passaggio del turno in Champions League contro il Tottenham, il Milan è incappato in un’altra serata grigia di questa sua stagione complicata. Il pari con la Salernitana complica nuovamente la corsa a un piazzamento Champions per i rossoneri e ancora una volta, tra i peggiori in campo, c’è stato Rafa Leao, che sembra non riuscire a uscire dal momento fortemente negativo. Futuro sempre più in bilico per il portoghese e secondo più di qualcuno il Milan starebbe ormai ragionando sulla sua cessione.
Ne è convinto, tra gli altri, l’ex attaccante, oggi opinionista, Roberto Pruzzo, che ai microfoni di ‘Radio Radio’ tratteggia uno scenario che vede l’addio a fine stagione piuttosto vicino: “Il Milan sta pensando seriamente a metterlo sul mercato, questa è l’impressione – ha dichiarato – Leao ha grandi prospettive, ma devono passare attraverso le prestazioni. Ormai hanno capito il suo gioco e non riesce a venirne fuori, per cui la cessione diventa uno scenario concreto. Anche finendo in panchina non è che si smuova più di tanto, ha un atteggiamento che ti da’ l’idea non di fregarsene ma di accettare le situazioni senza sbattersi troppo. Non so quanto influisca la situazione contrattuale, ma al momento le cose vanno in questo modo”.
Milan, Leao tra rinnovo e cessione: regna l’incertezza
La situazione del portoghese del resto resta in un equilibrio decisamente instabile, con i contatti per il rinnovo che non si sono mai interrotti, ma con una quadra difficile da trovare, come raccontato ripetutamente negli ultimi mesi.
Il Milan era ottimista sull’ottenere un accordo per il rinnovo a cavallo del Mondiale, a rassegna iridata conclusa la situazione non si è sbloccata. A pesare è il quadro economico complessivo, con le richieste molto elevate da parte del giocatore e la questione, solita, della multa da pagare allo Sporting per le irregolarità nel trasferimento al Lille. Le prestazioni però al momento non sembrano giustificare un ingaggio da oltre 7 milioni di euro ed è per questo che l’addio, a un anno dalla scadenza del contratto, può concretizzarsi.