L’Inter conquista l’accesso ai quarti di Champions League, ma rimane incerto il futuro in panchina di Simone Inzaghi. Frattura nel rapporto tra il tecnico e la dirigenza
L’Inter torna dopo dodici anni tra le prime otto d’Europa dopo la sofferma ma meritata qualificazione ai danni del Porto. Simone Inzaghi riporta i nerazzurri nell’élite continentale, dimenticando gli scivoloni in campionato che hanno messo in bilico il suo futuro al timone della formazione vicecampione d’Italia.
L’allenatore piacentino si è tolto qualche sassolino dalla scarpa al termine del return match del ‘Dragao’ sulle critiche incassate dopo il tonfo di La Spezia e il cammino balbettante in Serie A. “Lo scudetto vinto ha provocato qualche problemino a livello economico: negli ultimi 18 mesi questa squadra ha vinto trofei ed è entrata ai quarti di Champions. E’ facile parlare di Simone Inzaghi perché forse l’educazione e l’intelligenza vengono confuse nella vita. So da dove vengono le critiche, al momento giusto parlerò“, le parole di Inzaghi piuttosto scottato per il tiro a bersaglio nei suoi confronti negli ultimi tempi. Riferimento anche alla dirigenza? Certamente il tecnico si aspettava uno scudo maggiore dalla società dopo l’attacco mediatico delle ultime settimane e i rapporti si sono incrinati rispetto al passato. Non c’è più l’idillio della prima stagione, probabilmente compromesso a partire dallo scudetto perso in volata contro i cugini del Milan lo scorso anno.
Inzaghi nelle coppe non sbaglia: percorso praticamente netto con tre trofei messi in bacheca e l’impresa di riportare l’Inter tra le migliori otto della Champions League dopo aver spaventato il Liverpool agli ottavi nella passata edizione.
Il rendimento in campionato però non basta alla dirigenza di Viale della Liberazione nonostante un Napoli praticamente inattaccabile in testa alla classifica. Troppi i 18 punti di distacco dopo 26 giornate, con un Inter partita ad agosto per conquistare la seconda stella ma praticamente mai in corsa lo scudetto. L’Ad Marotta era stato chiaro la scorsa estate: l’Inter deve lottare per il vertice in Italia e partire per vincere il campionato. Le cose invece sono andare diversamente rispetto alla Champions, con Lautaro e compagni che rischiano anche la qualificazione tra le prime quattro considerando i risultati poco soddisfacenti nel girone di ritorno. Dopo il giro di boa l’Inter in sette giornate ha conquistato soltanto 13 punti, cadendo nel 2023 a Bologna e La Spezia che si aggiungono al tonfo casalingo con l’Empoli e ai deludenti pareggi con Sampdoria e Monza.
Punti che rischiano di costare carissimo ai nerazzurri che nel girone di ritorno si ritrovano appaiati al quarto posto in classifica con il Bologna (dietro Napoli, Juventus e Sassuolo), avendo perso lo scontro del ‘Dall’Ara’ contro gli uomini di Thiago Motta. Troppo poco per una squadra costruita per vincere e all’altezza di competere con le altre big dello scudetto secondo i programmi della società. Inzaghi ha ancora un altro anno di contratto ad oltre 5 milioni a stagione e la Champions potrebbe non bastare per la riconferma. Circolano già i nomi dei sostituti: dallo stesso Thiago Motta al ritorno di Conte passando per De Zerbi fino alla suggestione Simeone.
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