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Scoppia il caos in Sudamerica: la rivolta degli agenti contro la Fifa

Sulla scorta dell’esperienza del ‘Football Forum’, con le voci di Barnett e Pimenta, anche in Sudamerica c’è un movimento avverso alle nuove regole Fifa

Non solo Europa: adesso il movimento dei procuratori dei calciatori che sono contrari alle nuove regolamentazioni in materia della Fifa, del neo rieletto Presidente Gianni Infantino, si estende anche al Sudamerica.

Scoppia il caos in Sudamerica: è guerra tra agenti e Fifa
Gianni Infantino, presidente Fifa – Calciomercato.it

Il 30 gennaio scorso, abbiamo raccolte le dichiarazioni di Jonathan Barnett e Rafaela Pimenta, due degli agenti più importanti al mondo, sulla questione. E Barnett non le ha mandate a dire: “Non c’è niente da condividere con Gianni Infantino, non c’è niente di cui discutere con la Fifa. Non ci sono rapporti tra grandi agenti internazionali e la Fifa. Le porte sono aperte per la Fifa e per Gianni Infantino. Più volte abbiamo chiesto un confronto per discutere e creare un percorso condiviso, ma non c’è stata una vera e propria apertura al mondo degli agenti”.

Parole decisamente forti che, adesso, trovano sponda anche, come detto in Sudamerica. Trenta dei procuratori più importanti, alcuni dal 1985 in questo ambiente, hanno, infatti, firmato un documento che sottolinea aspetti molto importanti di questa situazione. Gli agenti hanno parlato di un incontro tenuto da due entità, UAIFA e CIAFA, con la Fifa per firmare l’accettazione delle nuove norme che dovrebbero entrare in vigore dal prossimo mese di ottobre. Queste due associazioni, però, non rispecchiano la volontà dei firmatari di questo documento (e della maggioranza degli agenti interpellati) che, anzi, sono decisamente contrari. L’accordo preso, quindi, dovrebbe considerarsi come individuale con queste entità e non valido per tutta la categoria.

Scoppia il caos in Sudamerica: è guerra tra agenti e Fifa
Infantino, neo rieletto presidente Fifa – Calciomercato.it

“Rifiutiamo questo accordo, ci difenderemo”

Dunque, una presa di posizione decisa contro questo accordo raggiunto che porterà anche ad un difesa strenua, in tutte le sedi, nelle prossime settimane. Questo regolamento non sarebbe studiato nell’ottica di una valorizzazione del lavoro dell’agente col calciatore, anzi potrebbe proprio impedire la possibilità di aiutare i club e giocatori che necessitano del loro lavoro. In particolare, i punti negativi sottolineati riguardano l’impossibilità di prorogare la procura oltre i due anni, la mancanza di esclusività e la possibilità di firmare un contratto senza la presenza dell’agente, nessuna possibilità di legare a sé un minore prima dei sei mesi dalla maggiore età e l’annosa questione delle commissioni per gli agenti che, in caso di scadenza contrattuale o cessazione per qualsiasi motivo dell’accordo, non vedrebbero onorato il compenso rimanente.

E, infine, le controversie con la Fifa dovrebbero essere risolte solo attraverso i suoi tribunali internazionali, assumendo così anche il ruolo di giudice in una eventuale diatriba legale che la vede parte in causa. Una situazione decisamente complicata che, i trenta firmatari hanno voluto rendere pubblica, in Sudamerica e in Europa. Questa la lista dei procuratori che hanno deciso di rigettare questo accordo preso da due associazioni di agenti che non riconoscono come loro portavoce: Arandilla, Arias, Beati Cordero, Berman, Bittar, Bolotnicoff, Celoria, Chijane, Constanzo, Curti, Del Rio, De Vicente, Estevez, Gamarnik, Gonzalez, Goni, Granero, Guastadisegno, Hernandez, Jauregui, Lescovich, Lombilla, Lucio, Merino, Papasan, Pra, Ruocco, Sabbag, Sebastiano e Simonian.

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