Il direttore clinico di Serenis dà i suoi consigli a chi, come Vlahovic e De Ketelaere, è protagonista di una stagione deludente
La salute mentale nel calcio è un tema che si collega alle prestazioni in campo, al benessere del singolo sportivo e al contesto in cui è inserito. Anche chi fa sport, infatti, si sta avvicinando al mondo del benessere mentale. Come dimostra Serenis.it con un suo sondaggio, circa la metà degli sportivi intervistati in futuro vorrebbe iniziare un percorso di terapia, mentre il 45% lo ha già fatto.
Questo perché la mente è fortemente connessa con le prestazioni sportive: a volte anche gesti tecnici, in altri tempi banali o semplici, possono diventare veramente complessi. Ma cosa si innesca nella testa di un atleta in questi periodi negativi? Secondo Federico Russo, direttore clinico di Serenis, si vengono a presentare una serie di problematiche che influenzano la salute mentale dello sportivo e che provocano la paura di fallire.
Lo sanno bene calciatori come Dusan Vlahovic e Charles De Ketelaere, arrivati rispettivamente alla Juventus e al Milan per circa 90 e 35 milioni di euro, che stanno vivendo una stagione ben al di sotto delle aspettative.
Come è possibile affrontare, dunque, queste problematiche? Il Direttore clinico di Serenis, interpellato sul tema, ha stilato una lista di sette raccomandazioni utili per gestire la paura del fallimento.
Il primo passo per non farsi schiacciare dagli obiettivi è quello di tenere in considerazione la possibilità di sbagliare: questo consentirà di modificare il proprio mindset in “voglio vincere” e non in “devo vincere”. Lo step successivo è quello di concentrarsi sulla prestazione atletica desiderata, più che sul risultato. Il terzo consiglio è quello di reincorniciare e modificare i pensieri. In altre parole, quando si avverte che il proprio corpo sta lanciando dei segnali di tensione, può essere importante sfruttarli come uno stimolo ad agire, sostituendo così ansie e angosce con pensieri positivi.
Altri tre suggerimenti dello psicoterapeuta sono: identificare il proprio eventuale dialogo interno critico: ti parli in maniera punitiva? Pretendi troppo da te? Ti colpevolizzi? Prova a immaginare di parlarne con una persona a te cara e che ti vuole bene, cosa ti direbbe? Integra le eventuali parole di compassione che riceveresti, e falle tue; imparare a respirare correttamente per controllare le emozioni; focalizzare l’attenzione sul presente e non su eventi futuri che non possono essere controllati. Lo psicoterapeuta dà, infine, qualche suggerimento anche agli allenatori (Allegri e Pioli, in questo caso). Leggere i segnali dei propri calciatori è fondamentale, così come instaurare una comunicazione bidirezionale. Dalla panchina al campo passano pochi metri: si può sia supportare che ascoltare ogni giocatore.
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