Da Provedel al dubbio Nemanja Matic: tutto su Lazio-Roma, il sentito derby della Capitale che prenderà il via a partire dalle ore 18:00
Sarri non parla, Mourinho nemmeno. Fu così già all’andata. Il derby della Capitale pesa già come un macigno da solo, figurarsi se in palio entrano pesantemente punti per la Champions League della stagione che verrà.
E forse i due quello che volevano dirsi lo hanno già fatto, nel gioco del derby delle parole, che non guasta mai. «La sospensione della squalifica di Mourinho? Forse è stato fatto per la sua carriera»: non era stato un buon presagio il tecnico della Lazio una volta entrata in gioco la sospensiva delle due giornate a Mou in attesa di acquisire altri elementi e consentendogli di andare in panchina contro la Juve. «La Lazio non avrà una terza coppa. Ora la Uefa deve spendere dei soldi per trasferire il trofeo della Conference, che sarebbe potuto restare qui. E invece andrà altrove, magari a Firenze»: quando bisogna essere lama tagliente, chiedete a José e non vi deluderà. Il post gare d’Europa con la Roma qualificata e la Lazio eliminata è stato il suo saluto al derby in arrivo.
E Lazio-Roma, contando i giorni, è arrivata. Curiosità: non è successo molte volte soprattutto dagli Anni Duemila in poi, ma il conto dei romani coinvolti nella sfida è a favore della Lazio: Romagnoli e Cataldi in campo da una parte, Lorenzo Pellegrini e Zalewski dall’altra, in panchina con Sarri ci saranno Luca Pellegrini (da ex come Romagnoli) e, prima convocazione nella stracittadina, Floriani Mussolini; accanto a Foti (Mourinho è squalificato proprio per quella sospensiva che gli consentì di stare in panca a Roma-Juve) si siederà Bove (non tradisca nel conto Cristian Volpato, natali autraliani). E’ un dettaglio questo della romanità, nella Capitale meno dettaglio che altrove, ma un suo senso ce l’ha.
La Lazio ha vinto il derby dell’andata senza Immobile (che partì dalla panchina e veniva da un altro infortunio, il primo di una stagione tribolata per lui) e Milinkovic. A conferma che quando fai i conti con gli equilibri di forza e con quella che dovrebbe essere la logica, il calcio ti frega sempre. Ciro starà in panchina anche stavolta sperando di strappare minuti finali, Milinkovic invece giocherà, alfiere con Luis Alberto di Cataldi, il quale per la verità non è al cento per cento, ma Vecino è squalificato e resta l’alternativa Marcos Antonio. L’ultima defezione in casa Lazio è Ivan Provedel, che ha la febbre e farà posto a Maximiano. Mentre nella Roma va sciolto il dubbio Matic, alle prese con il virus intestinale poche prima del match di ritorno di Europa League a casa della Real Sociedad. Sono ore decisive queste per capire se il serbo andrà in panchina o partirà dall’inizio. Nel derby dell’andata entrò al minuto 73 al posto di Camara. Uno come l’ex United può determinare gli equilibri del centrocampo.
Lazio-Roma, dalla chiave tattica al pericolo ultras
Possibile che una chiave di questa sfida sia sulle fasce, dove si fronteggeranno Zaccagni e Zalewski da una parte e Pedro con Spinazzola dall’altra: per lo spagnolo (altro ex) il derby in passato è diventato l’occasione specole per far bene e farsi rimpiangere, se parliamo di talento, lui è l’uomo dei colpi in casa Lazio.
Felipe Anderson da falso nueve è un riferimento meno marcato (e marcabile per Smalling che negli uno contro uno con i “nove” veri sbaglia davvero poco o nulla). Inutile dire che la scheggia impazzita della Roma può (e deve) essere Paulo Dybala con la sua capacità di tagliare tra le linee e di inventare la giocata. Tutto sembra portare al ritorno di Abraham dal primo minuto dopo che con la Juve e la Real Sociedad le scelte di Mou erano state diverse. L’inglese è dentro una stagione strana, numericamente al di sotto della precedente, ma sul piano dell’impegno, dello spirito, è uno che davvero non manca mai. E arriva al derby con la doppietta del ritorno della passata stagione. Molte delle possibilità della Roma passeranno per gli equilibri tra lui, la Joya e il capitano Lorenzo Pellegrini, un altro che il derby se può lo timbra volentieri.
Fin qui il derby del campo: l’unico che vale la pena attendere oltre a quello del tifo e delle coreografie. Non quello dell’emergenza sicurezza che cala sulla partita con i rischi connessi alla internazionalizzazione del conflitto tra le frange ultrà. Ci saranno molti gruppi in arrivo da diversi paesi d’Europa e un piano di mobilitazione delle forze dell’ordine ingente: prevista la presenza anche di frange dalla Serbia, l’aspetto più critico visto lo sgarbo che gli ultrà della Stella Rossa hanno perpetrato contro il gruppo giallorosso dei Fedayn, con il furto dello striscione al termine di Roma-Empoli.