Sarri al settimo cielo dopo la vittoria del derby che proietta la Lazio in alto in classifica: il tecnico biancoceleste commenta così in conferenza stampa
La Lazio porta a casa il secondo derby stagione sui due giocati in campionato. I biancocelesti conquistano tre punti di importanza enorme per la corsa Champions League, con la Roma che adesso è a -5. La squadra di Sarri è seconda in attesa di Inter-Juve e senza le coppe.
Maurizio Sarri ha commentato la vittoria in conferenza stampa: “Se qualcuno pensa di potersi abituare al derby non è così, anzi più stai nell’ambiente e più lo senti. Io ho giocato a Madrid, in tutti gli stadi più importanti e la notte prima ho sempre dormito. Stavolta ho fatto fatica. Sono contento per il popolo laziale, lo stadio era uno spettacolo”. Poi sulle parole di Mourinho che aveva punto la Lazio giovedì sera: “Lascialo fare Mourinho. Lui è così, a me a volte è anche simpatico. Anzi quasi sempre. Non c’è niente da rispondere, abbiamo vinto il derby, siamo felicissimi, non voglio fare polemica”. L’espulsione ha facilitato le cose ai biancocelesti, ma Sarri chiarisce: “Sì, ma i dati dicono che prima del rosso la nostra supremazia territoriale era 78 a 22, la partita l’avevamo in mano anche prima”.
Sarri si concentra poi sui dati della difesa, fantastici quest’anno: “Un po’ sì, siamo andati oltre le mie aspettative. Romagnoli è importantissimo, perché sembra nato apposta per difendere così, a letture. Penso che sia diventato la guida anche degli altri. E voglio spendere una parola per Hysaj, uno dei più criticati, ma è uno dei più forti del campionato nelle ultime settimane”.
Ora la Lazio è in vantaggio sulle altre e con una sola competizione: “Bisogna stare parecchio attenti. Il nostro calendario prossimo è più difficile, poi si sta sempre parlando del niente. Assenza di Mourinho un vantaggio? Durante la partita ti trovi in mezzo a 70 mila persone che urlano e ti sente solo il giocatore che passa lì davanti”. Poi Sarri viene interrogato sul ‘gruppo’ Roma: “È un gruppo molto compatto, se si alza uno per protestare si alzano tutti. Io ho solo detto alla squadra che questo era il loro modo di stare in campo. Non penso sia preparato, ma hanno questo modo di essere compatti quando succeddono cose, noi dovevamo essere bravi a non entrarci dentro. A volte ci siamo riusciti altre no. Non volevo pagare niente come espulsioni”.
Romagnoli è tornato in Nazionale, Zaccagni no: “Come l’ha presa? Ti dico come l’ho presa io. Ho detto ‘Meno male’, dal 4 gennaio gioca ogni tre giorni. Penso che a Zacca riposarsi e poi allenarsi faccia molto bene”. L’eliminazione in coppa pone la Lazio tra le favorite per la Champions? “Io preferivo esserci in coppa. Visto che non ci siamo più non possiamo tornare indietro. Chiaro che ci potrebbe portare qualche vantaggio. Vediamo in futuro. Si parla sempre di ipotesi, è percorribile, vediamo l’involuzione e gli infortuni, i recuperi. La mia sensazione è che la testa dei giocatori inconsciamente ha sentito di più gli obiettivi di campionato che quelli europei. Sono scelte inconsce. A me è successo a Napoli, mi imbelvì e imbestialì il giorno dopo e uno dei più esperti mi disse che avevo ragione, ma che sapevo benissimo che loro erano rimasti per il campionato. Quello era un fattore conscio, qui inconscio”.
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