Inter-Juventus ha chiuso col botto la 27esima giornata di Serie A, l’ultima prima della sosta. Il confronto tra Inzaghi e Allegri si è giocato anche a centrocampo
L’ultimo fine settimana che ha preceduto la sosta per gli impegni delle nazionali ha emesso ulteriori verdetti: Milan e Inter vivono momenti negativi così come la Roma, mentre il Napoli vola, la Juventus trova continuità e la Lazio vince il derby.
A chiudere il turno il derby d’Italia tra le squadre di Inzaghi ed Allegri che vivono momenti di forma e soprattutto fiducia differenti. Accantonata per un attimo al penalizzazione la compagine bianconera sembra aver ritrovato una solidità ed una continuità raramente viste in stagione. Quattro vittorie nelle ultime cinque di Serie A ed anche un altro turno di Europa League superato nell’ultimo periodo per Kostic e soci, che nella serata di ieri hanno sbancato San Siro proprio con un gol, peraltro molto chiacchierato, dell’esterno serbo. Sul versante opposto l’Inter ha messo insieme la seconda sconfitta di fila in Serie A (la terza nelle ultime cinque di campionato). Uno score che complica la corsa al secondo posto ed infiamma la lotta Champions. Il tecnico ex Lazio non è riuscito a trovare la formula giusta in una serata in cui ha dovuto incassare una sconfitta dal collega livornese.
Inter-Juventus passa anche dal centrocampo: lì Allegri ha battuto Inzaghi
Le prestazioni dei singoli e dei reparti presi a blocchi sono un chiaro sintomo di come dal punto di vista strettamente del rendimento la Juventus sia riuscita a portare in dote a San Siro vibes positive.
Nella partita a scacchi del Meazza, con due schieramenti entrambi con la difesa a tre, a spiccare è la compattezza di squadra della compagine bianconera, e la capacità del centrocampo di muoversi da blocco unico rispetto alla controparte nerazzurra. Una delle chiavi della gara è rappresentata proprio dal miglior impatto sia dei singoli che di reparto della mediana juventina, guidata da Rabiot, Locatelli e Fagioli. Tutti e tre, con qualità fisiche, tecniche e compiti differenti hanno saputo dare il loro ottimo contributo. Tecnica ormai conclamata quella del più giovane della combriccola, in grado di offrire anche tanta corsa ed un impatto da calciatore fatto e finito. Metronomo imprescindibile ed aiuto fondamentale alla difesa è stato invece Locatelli, utile in fase di filtro, mentre Rabiot, che sta vivendo la sua migliora annata bianconera, si conferma in uno stato psicofisico importante.
Il terzetto di casa Inter ha avuto invece in Calhanoglu colui che ci ha provato maggiormente, mentre Barella ha messo in campo la solita irrefrenabile voglia che è però presto sfociata in qualche eccesso di troppo ed anche in un cartellino giallo pesante e difficile da gestire. Nel caso del centrocampista sardo nel corso della ripresa è arrivata anche la mossa di Inzaghi, che ha preferito toglierlo provandoci con Mkhitaryan. Bocciato su tutti i fronti invece Brozovic, lontano parente del mediano fondamentale dello scorso anno. Lento, poco verticale e autore di diversi errori di misura che certificano la serata ‘no’ del centrocampo di Inzaghi.