Antonio Conte non è più l’allenatore del Tottenham: l’annuncio del club inglese sulla separazione con il tecnico leccese
Era nell’aria, adesso arriva anche l’ufficialità: Antonio Conte non è più l’allenatore del Tottenham. Epilogo più che preventivabile dopo la rottura con il patron Levy e lo sfogo dei giorni scorsi in conferenza stampa del tecnico.
Nella tarda serata di domenica è arrivata la nota sul sito web della società inglese sul divorzio con il tecnico italiano. Il Tottenham e Conte – come si legge nel comunicato ufficiale degli ‘Spurs’ – hanno risolto il contratto di comune accordo. La squadra fino al termine della stagione verrà affidata ad interim al vice di Conte, Cristian Stellini, coadiuvato da Ryan Mason (assistente dell’ex Ct della Nazionale). Conte era in scadenza il prossimo 30 giugno con il club londinese che guidava dal novembre 2021. “Con Antonio in panchina nella prima stagione abbiamo raggiunto la qualificazione in Champions League. Ringraziamo Conte per il suo contributo e gli auguriamo il meglio per il futuro“, il messaggio d’addio del Tottenham.
Quale futuro per Conte? Suggestione per le big in Serie A
Il presidente Levy non menziona invece Conte e si rivolge ai sostenitori degli ‘Spurs’ dopo il ribaltone in panchina: “Ci restano dieci partite in Premier League e siamo in piena lotta per qualificarci alla prossima Champions. Dobbiamo restare tutti uniti per cercare di fare il massimo in questo finale di stagione e regalare delle soddisfazioni ai nostri fantastici tifosi”.
Dunque in panchina per il momento resterà Stellini, mentre per il futuro il nome più gettonato è quello di Mauricio Pochettino: l’argentino in questo caso tornerebbe sulla panchina del Tottenham dopo la parentesi a Londra tra il 2014 e il 2019. Difficile invece decifrare quale sarà il futuro di Conte, accostato sempre verso un possibile ritorno nel campionato di Serie A. Il mister salentino sarebbe nella lista dell’Inter per un’avventura bis alla guida dei nerazzurri se a fine stagione dovessero separarsi le strade con Simone Inzaghi, ma allo stesso tempo potrebbe essere più che una suggestione anche per Juventus, Milan e Roma in caso di ribaltone in panchina.