La due diligence fatta per il Napoli stima in almeno miliardo il valore del club di De Laurentiis. Il patron non ha intenzione di cedere
Cosa si cela dietro una due diligence? Dipende. In alcuni casi una cessione, in altri una fusione. In altri ancora, un’acquisizione parziale. Nel caso della SSC Napoli, nulla. Salvo, ovviamente, cambi di scenario al momento assolutamente non previsti e preventivabili. Andiamo per step. Una due diligence è quella analisi di un’azienda che serve a dare un valore al brand, alla reputazione, ai possibili sviluppi.
Tutto questo ai fini di possibili operazioni commerciali di natura più varia. Dall’acquisizione da parte di un’altra azienda o dalle più svariate operazioni commerciali. Quindi, tanto vale mettere subito le mani avanti. Le due diligence sono trimestrali in molti casi e per aziende top, come il Napoli, l’operazione di verifica è nelle mani di sette grandi agenzie (tra queste la famosa Deloitte) che stilano i risultati.
Per le società sportive, come raccolto negli ambienti finanziari da Calciomercato.it, vale il principio di link anche con i risultati sportivi. Per questo motivo, una delle più recenti due diligence legate al club azzurro ha portato ad un esito importante. Sempre seguendo fonti finanziarie di alto rango, il Napoli vale qualcosa come un miliardo di euro.
Lo scudetto e il percorso in Champions hanno fatto alzare anche gli indici finanziari. Il brand vale sempre più, la reputazione è cresciuta tanto in ambito internazionale e lo sviluppo commerciale del club viene visto con sempre maggiore interesse da grandi marchi.
Tutto questo rende il club azzurro qualcosa che vale un miliardo di euro, anche senza strutture di proprietà, anche senza la storia che possono avere le grandi del nord.
Un bilancio a posto ha, ovviamente, anche la sua percentuale di peso, così come i conti gestiti in modo diverso da tanti altri club. La due diligence con tutti questi aspetti non vuol dire che Aurelio De Laurentiis voglia vendere il Napoli. Anzi. Comprato per 32 milioni il titolo nel 2004, meno di venti anni dopo, il presidente è riuscito a moltiplicare per più di trenta volte il valore della società. Tracciando una strada modello per tutto il calcio italiano.
C’è il nodo Bari: se il club dovesse salire in A, ovviamente la famiglia De Laurentiis sarebbe costretta (stando alle norme attuali) a cedere uno dei due club. Il presidente, di recente, spiegò che ad esser ceduto sarebbe stato il Bari. Anche perché all’orizzonte non ci sono offerte folli per le quali c’è da ipotizzare una potenziale trattativa per la cessione del Napoli.
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