Se Roberto Mancini ha convocato Retegui denunciando la mancanza totale di centravanti, c’è chi invece ricopre quel ruolo e non ha affatto gradito le scelte del ct
Centravanti cercasi. Roberto Mancini da mesi ripete di essere a caccia di attaccanti, soprattutto di centravanti, per la Nazionale Italiana. Una mancanza che l’Italia soffre da qualche anno, a prescindere da Ciro Immobile che in azzurro non ha mai convinto del tutto. E Balotelli che non ha offerto garanzie.
Alla fine il ct ha convocato addirittura un oriundo, Mateo Retegui, che in pochi giorni ha chiuso le pratiche e ha addirittura esordito da titolare contro l’Inghilterra. Con tanto di gol, anche se inutile, e una buonissima prestazione. E il giocatore del Tigre sta attirando parecchi interessi nei club italiani, a partire da Milan e Inter passando per Atalanta e Roma. Mancini per questo ha già gonfiato il petto, ma al tempo stesso ci sono alcuni attaccanti italiani che la Nazionale l’hanno vista poco o magari niente. E che non hanno apprezzato le scelte dell’allenatore né le sue parole sui giocatori convocabili in quel ruolo. Ad esempio Andrea Petagna, che a ‘Il Corriere della Sera’ rivendica la sua posizione, la qualità del suo lavoro.
Petagna non ci sta: “Faccio gol e assist ma Mancini non mi chiama”
Andrea Petagna, classe ’95 in passato accostato alla Lazio, è uno dei leader del Monza di Palladino, Galliani e Berlusconi. L’ex Atalanta, cresciuto nel Milan, è sempre stato giocatore molto apprezzato in Italia soprattutto per le sue qualità in manovra e di sacrificio. Ma senza lasciare da parte neanche i gol, vedi la sua esperienza alla Spal.
“Mi dispiace non essere mai stato convocato da Mancini. Eppure da quando c’è lui ho avuto una buona esperienza a Bergamo, segnato tanti gol con la Spal e trovato il mio spazio a Napoli prima di arrivare a Monza. Non mi ha mai chiamato, nemmeno una volta, giusto per conoscersi e capire cosa posso dare”, il rammarico evidente di Petagna. L’attaccante del Monza non si nasconde, non usa toni forti – non lo ha mai fatto -, ma di sicuro si chiede i motivi di questo ‘ostracismo’. Come dicevamo, le sue non sono qualità strettamente da goleador, si sa: “Può essere che le mie caratteristiche da centravanti di manovra mi penalizzino. Di gol ne ho realizzati tre ma ho anche servito cinque assist. Il mio tratto distintivo è giocare per la squadra: magari c’è chi non si vede per tutta la partita e poi segna, io sono convinto di avere qualità che possono essere utili alla Nazionale”.
Poi Petagna spiega l’addio al Napoli: “Non si può dire di no a due leggende come Silvio Berlusconi e Adriano Galliani e poi questa era un’occasione troppo ghiotta per giocare con continuità. Sono innamorato di Napoli ma sono contento qui. Del resto non è che io non avessi spinto. In una fase di stallo della trattativa ho mandato a Galliani una foto in cui ci abbracciavamo quando io 17enne ero al Milan”.