Antonio Conte, libero dal Tottenham, potrebbe tornare in Nazionale se Mancini andasse al Psg: come sarebbe la sua Italia 2.0
Ritorno al passato per Antonio Conte. Dopo l’addio ufficiale al Tottenham, per il tecnico salentino un rientro in Italia anche a livello professionale è all’ordine del giorno.
Le possibili destinazioni sono note: dal ritorno alla Juventus a quello all’Inter, passando per un’avventura alla Roma o al Milan. Ma, in tema di ritorni, potrebbe esserci anche quello clamoroso in Nazionale. L’ipotesi è remota e parte dalla possibilità, tutt’altro che concreta, che Roberto Mancini venga chiamato dal Paris Saint-Germain: una soluzione che, come raccontato Salandin a Calciomercato.it su Tv Play, non è ritenuta credibile dallo stesso commissario tecnico.
Ad ogni modo, se davvero Mancini dovesse finire in Francia, ecco che per la panchina azzurra non sarebbe poi troppo lontano dalla realtà, pronosticare un Conte 2.0. Certo, non sarebbe semplice per la Figc convincere l’allenatore pugliese che già a sperimentato sulla propria pelle quanto sia difficile allenare una Nazionale come quella italiana, soprattutto in un momento come questo dove i talenti scarseggiano e i club non appoggiano certo iniziative per alimentare il movimento. Di certo sarebbe una sfida e a Conte le sfide piacciono. Ma da quali basi ripartirebbe?
L’Italia di Conte: ecco sa chi ripartirebbe
Il ritorno in panchina di Antonio Conte per l’Italia significherebbe anche un ritorno alla difesa a tre che anche Mancini ha sperimentato in qualche occasione. Il 3-5-2 è il cavallo di battaglia del tecnico salentino e con la Nazionale avrebbe anche alcuni che già lo hanno conosciuto.
Ecco allora che Bastoni e Barella avrebbero una maglia già assicurata insieme a Donnarumma. La retroguardia potrebbe contare anche su Scalvini, calciatore giovane che Conte avrebbe voluto anche al Tottenham, e potrebe esserci la conferma di Toloi, già abituato alla difesa a tre. Per gli esterni non mancano le candidature: Di Lorenzo e Spinazzola possono tranquillamente fare su e giù in un centrocampo a cinque, così come Dimarco potrebbe avere spazio.
A centrocampo, con Barella ci sarebbe un posto anche per Pellegrini e anche Verratti potrebbe essere tra i leader della nuova Italia. In attacco, Scamacca potrebbe avere il ruolo che Pellè ha ricoperto agli Europei 2016. Al suo fianco potrebbe giocare Chiesa che Conte potrebbe anche impiegare a tutta fascia. Ipotesi, nomi e possibilità che si scontrano però con la realtà del momento: Conte appena esonerato dal Tottenham e Mancini ancora sulla panchina dell’Italia.