Il noto dirigente sportivo, Walter Sabatini, non riserva belle parole a Mateo Retegui, il nuovo attaccante dell’Italia di Roberto Mancini
Una sconfitta in partenza per mano dell’Inghilterra e una vittoria contro il Malta. Questo il primo resoconto del percorso di qualificazione dell’Italia targata Roberto Mancini ad Euro 2024. Gli Azzurri sono i campioni in carica e vogliono prendere parte di nuovo alla competizione vinta a sorpresa nel luglio del 2021.
Le prestazioni di Verratti e compagni, però, continuano a non convincere e in generale si avverte sempre non poca difficoltà sotto porta. Ad oggi questo è sicuramente il problema più grande della Nazionale, dato che c’è pochissima scelta per il ruolo di centravanti. Ciro Immobile, che sta attraversando una stagione complicata per via degli infortuni, è l’unica punta italiana che gioca titolare in una big di Serie A. Le altre hanno tutte stranieri, motivo per cui Mancini e il suo staff stanno guardando anche al di fuori dei confini nostrani.
Da qui, infatti, la scelta di chiamare l’oriundo Mateo Retegui, con la punta italoargentina che nelle prime due uscite con la maglia dell’Italia sulle spalle ha realizzato già due gol. Il talento c’è e si vede, ma secondo il noto dirigente sportivo Walter Sabatini si tratta semplicemente di un giocatore molto normale: “Vedo che in area di rigore conosce qualche movimento, ma da qui a dire che sia un giocatore per la Nazionale ce ne corre“, ha detto l’ex Roma e Salernitana – tra le altre – durante la trasmissione ‘Casa Lazio’, in onda sul canale ‘Backtothefootballtv’. Alla domanda se Retegui fosse la scelta migliore che si potesse fare, Sabatini non si sbilancia: “Non voglio entrare in questa polemica. Se lo hanno chiamato, vuol dire che andrà bene a loro“.
Parentesi, poi, sul tema calciomercato: “Se Retegui sarà un uomo mercato? No. Se accadrà, significherà che i club sono arrivati alla canna del gas. Parliamo di un giocatore normale, che non ha punti di forza eccezionali“.
Il dirigente ha, poi, concluso: “È normale in tutto ciò che fa, ma bisogna sottolineare, ad onor del vero, che un attaccante che fa due partite e segna due volte sta già facendo un bel percorso. Però Retegui è l’esaltazione della normalità“.
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