Ennesima sconfitta per l’Inter, la situazione di Inzaghi in panchina sempre più complicata: il tecnico nerazzurro ha una sola strada
Sabato di campionato amarissimo per l’Inter, che inizia molto male il tour de force di aprile con una ennesima sconfitta. Il ko a San Siro con la Fiorentina è addirittura il decimo in campionato, il terzo consecutivo e il quarto nelle ultime cinque uscite in Serie A. Numeri che inchiodano Simone Inzaghi alle sue responsabilità, in una stagione davvero complicata e che rischia di prendere una brutta piega per lui e per tutto l’ambiente nerazzurro. E la sua posizione adesso traballa come non mai: sembra esserci una sola via d’uscita.
La società, chiaramente, non è contenta di un rendimento molto inferiore alle attese in campionato. Ci si attende adesso una reazione innanzitutto in Coppa Italia contro la Juventus, martedì, ma a decidere il destino di Inzaghi al termine della stagione (un cambio in corsa in questo momento è da escludere) saranno il cammino conclusivo in Serie A e quello in Champions League. In campionato, il distacco dalla vetta, a prescindere dalla straordinaria annata del Napoli, è ritenuto intollerabile dalla dirigenza e soltanto il secondo posto acquieterebbe le acque, ma da solo non basterebbe: in Europa, ci si aspetta uno scatto d’orgoglio con il Benfica, per arrivare almeno tra le prime quattro.
Diversamente, per Inzaghi si concretizzerebbe l’addio, dopo due stagioni in cui il tecnico fin qui ha portato tre trofei ma sulla lunga distanza ha palesato troppi limiti. E si pensa, naturalmente, ai possibili sostituti, con un nome in particolare che stuzzica Marotta e Zhang.
Chi sembra avere le maggiori chances pare essere Thiago Motta, autore di una ottima stagione a Bologna e probabilmente pronto per il grande ‘salto’. Accessibile economicamente, tecnico capace di valorizzare i giocatori, con una certa flessibilità tattica e con una autorevolezza che da grande ex gli verrebbe riconosciuta in maniera naturale. Più complicato arrivare a Roberto De Zerbi, per i costi dell’operazione, tra ingaggio per lui, per lo staff e clausola rescissoria da corrispondere al Brighton. La suggestione Conte rimane sullo sfondo, ma appare difficile da realizzare: i rapporti dell’ex tecnico con la dirigenza non sono rimasti ottimali e l’Inter del futuro avrà limiti piuttosto evidenti di spesa.
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