Le dichiarazioni dello ‘Special One’ nel post-partita contro la Sampdoria dell’amico Stankovic, bersagliato dai tifosi, spaziano anche sul suo futuro alla Roma
Non può che essere soddisfatto della prestazione e della vittoria di squadra José Mourinho, a margine dell’incontro giocato sul manto erboso dello Stadio Olimpico dalla sua Roma contro la Sampdoria di Dejan Stankovic.
“Sono contento. Penso che il primo tempo, undici contro undici e sullo zero a zero, sia stato frustrante. Abbiamo avuto due occasioni chiarissime, ma è stata dura. Nell’inizio del secondo tempo in dieci gli avversari sono andati in difficoltà e l’abbiamo sbloccata. Per 10-15 min non abbiamo poi avuto l’ambizione di aumentare l’intensità e la qualità del gioco offensivo per cercare di vincere. E in quel momento anche loro, in dieci, si sono avvicinati senza pericolo al gol quando noi eravamo in un momento poco propositivo. Sull’1-0 tutto diventa possibile. Poi con l’ingresso di Solbakken, El Shaarawi e Dybala spostato al centro, abbiamo costruito di più. Siamo arrivati al secondo e terzo gol ma per me non ha avuto significato. Sono importanti i tre punti che abbiamo conquistato, per una squadra che aveva perso le ultime due partite di campionato“, ha dichiarato Mourinho in prima battuta.
Buona la prova di Gini Wijnaldum, una delle tante note positive della serata non tanto per il gol segnato quanto per la qualità che ha infuso in mezzo al campo. Anche Mourinho è dello stesso avviso, ma preferisce sottolineare soprattutto la prestazione di Diego Llorente: “Gini sentiva che sarebbe arrivata questo tipo di prestazione. Non mi piace individualizzare ma colui che mi ha davvero soddisfatto perché ha avuto una evoluzione progressiva è stato Llorente, che ha giocato bene con Smalling in una linea a quattro non di routine per noi. Il fatto che i due non siano andati in Nazionale ha permesso di lavorare bene insieme. Però anche Gini ha giocato molto bene, lo ammetto“.
Sulla possibilità di rivedere la linea difensiva a quattro in futuro, lo ‘Special One’ aggiunge: “Vediamo. Dipende dall’avversario e i giocatori che avremo a disposizione. Di solito penso a mettere in campo i giocatori migliori, perciò quando si parlava di giocare con Celik mi sono domandato che non nasce come braccetto difensivo. Lo può fare, può giocare nella linea a tre. Ma una scelta di questo tipo non è giustificata. Diego ha più tocco di palla rispetto agli altri centrali, è quello che costruisce maggiormente in uscita. Concentrato difensivamente, c’è solo una piccola cosa da migliorare tra lui e Spinazzola quando l’esterno attacca la profondità. Con la palla Diego è tranquillo e cerca giocare libero fra le linee“.
Ad aver caratterizzato uno spezzone di partita, però, è stato l’evento di cui è stato reso protagonista l’allenatore della Sampdoria, Stankovic. “Devo ringraziare Dejan – ha ammesso Mourinho – è un grande uomo, un grande amico. Sono stato insultato tante volte in tanti stadi, ho costruito un muro di fronte a me. Non è un problema quando succede ma quando hai famiglia e figli non è bello sentire queste cose. I nostri tifosi sono fantastici ma in quel momento non dovevano seguire il mio istinto: un mio amico non si tocca“.
“La proprietà decide quando andare allo stadio, io lavoro per loro. Sono contento che sono venuti e se si sono divertiti ancora meglio. Vanno a casa con un risultato, felice per loro. Io comunque parlo solo della prossima partita, non della fine della stagione“, ha poi concluso Mourinho senza fare riferimenti a quel che sarà il suo rapporto con i colori giallorossi e la proprietà Friedkin. Tipico del portoghese.
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