“In Premier, con più partite giocate, ad oggi sono stati mostrati 29 cartellini rossi; nella Liga, 108. Più del triplo. Qualcosa di sorprendente”
Attraverso un lungo comunicato ufficiale, il Siviglia si è scagliato contro gli arbitri lamentando diversi torti. La squadra andalusa, ora 13esima con soli 5 punti in più della terz’ultima, sta vivendo una stagione a dir poco travaglia, tra risultati deludenti e cambi di allenatore. Da fine marzo siede in panchina Mendilibar: obiettivo, evitare una clamorosa e pesantissima, anche per le casse, retrocessione in Liga 2.
“La società è sempre stata e sempre sarà assolutamente rispettosa del gruppo arbitrale – apre la nota – ma non possiamo condividere molte delle decisioni in relazione ai cartellini ricevuti dai nostri giocatori, che nel a lungo termine ci hanno seriamente danneggiati“. Poi via all’elenco di torti, con una conclusione: “I dati generali della competizione spagnola dovrebbero indurre a una riflessione urgente: La Liga è, in assoluto, quella dove gli arbitri mostrano più cartellini. Il confronto con la Premier League, dove si gioca a calcio fisico e con molto più contatto, parla chiaro: in Premier, con più partite giocate, ad oggi sono stati mostrati 29 cartellini rossi; nella Liga, 108. Più del triplo. Qualcosa di sorprendente. (…) Se il Sevilla è dov’è, è per i meriti sportivi che ha acquisito durante le 28 giornate disputate, però si tratta di chiedere parità di trattamento per tutti i club della Liga e l’unanimità dei criteri quando si prendono delle decisioni”.