Uno dei possibili crac del calcio italiano ha attirato tutte le big italiane e non solo: il presidente esce allo scoperto
Roberto Mancini ha lanciato l’allarme già da tempo. Si fa fatica a trovare attaccanti convocabili in Nazionale, giocatori che facciano gol. Anzi, a dire la verità in questo momento non sembrano essercene proprio. E così il ct è stato costretto a chiamare Mateo Retegui, centravanti argentino del Tigre.
Per fortuna si fa un po’ meno fatica arretrando di qualche metro. Non a caso dalle ultime convocazione è rimasto fuori Manuel Locatelli, titolare della Juventus seconda in classifica per punti sul campo. Semplice rotazione, dice l’allenatore azzurro, in un reparto in cui la Nazionale è più che coperta. La qualità anche qualche metro più avanti c’è, sulla trequarti e sugli esterni. Anche nuove leve che stanno facendo esperienza o in cui Mancini crede particolarmente. Vedi Simone Pafundi, classe 2006 che non gioca all’Udinese ma che per il tecnico di Jesi è diventata quasi una ‘missione’: “Per me Pafundi e poi tutti gli altri nelle convocazioni”. E per fortuna il giovanissimo talento di Monfalcone non è l’unico che in Italia ci si aspetti sbocci tra qualche anno. Più avanti di lui è senza dubbio Tommaso Baldanzi, che in questa stagione l’Empoli si sta godendo parecchio.
Cresciuto nel settore giovanile dei toscani, classe 2003, nel 2023 le ha giocate tutte e ormai è titolare fisso e indiscusso. Ha già punito l’Inter, pochi giorni fa ha fermato il Milan a San Siro con un’altra grande prestazione che ha mandato un segnale importante alle pretendenti.
Baldanzi non ha paura di niente, gioca da veterano, tocca la palla in maniera diversa dagli altri e ha una spiccata personalità. Il giocatore c’è ed è evidente, è forte, per Paolo Zanetti è addirittura già pronto, lui come Fazzini e come anche Vicario e Parisi. Non a caso le big italiane ci hanno messo gli occhi da un po’, ma il presidente dell’Empoli Fabrizio Corsi ha avvisato Inter, Milan, Juventus, Napoli e Lazio, oltre alle squadre interessate all’estero. “Non conta ciò che si fa a dicembre, ma soprattutto quello che si fa nelle ultime dieci, specialmente se si parla di giocare in club più importanti – dice Corsi a ‘Radio Sportiva’ -. Tutti devono confermare quanto fatto vedere, è decisivo per noi e per loro”.
Corsi spiega: “L’idea comunque è quella di far completare a Baldanzi la maturazione in casa prima di metterlo sul mercato. Pensiamo di potercelo godere ancora un anno. Lui e Fazzini devono completarsi prima di tutto fisicamente”. Chi stava pensando di prenderlo già da subito, e comunque a un prezzo già importante (una ventina di milioni), rischia di rimanere a bocca asciutta. All’Empoli da anni generano talenti, li fanno maturare tecnicamente e mentalmente e poi li consegnano al grande calcio. Non ha fretta. E di questo passo tra un anno ‘rischia’ di valere parecchio di più”. Sul costo, qualche giorno fa Corsi aveva così parlato: “Non è tanto il prezzo che possiamo fare noi: il prezzo lo fa chi lo chiede. Se ce lo chiedesse l’Arsenal, che non ce lo ha chiesto, allora è un discorso. Se ce lo chiede un’italiana che fa la Champions League, il prezzo sarà un altro”.
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