Dopo il pre-deferimento da parte della Procura FIGC, gli scenari per la Juventus in merito al fronte manovra stipendi: tempi e rischi
Si attendevano le mosse ufficiali da parte della Procura Federale in merito alla manovra stipendi per quanto riguarda la Juventus e il procuratore Chinè ha notificato la chiusura delle indagini, con il pre-deferimento alla società e agli ex dirigenti già imputati nel precedente procedimento. Ma cosa succede adesso?
La Juventus, a cui è stata contestata la violazione dell’ormai celebre articolo 4 del Codice di Giustizia Sportiva sulla mancata lealtà, rischia da forti ammende a una penalizzazione di più punti in classifica. Ritorna il criterio dell’afflittività della sanzione, significa cioè che la penalizzazione dovrebbe effettivamente togliere qualcosa ai bianconeri. Un obiettivo che potrebbe ritenersi raggiunto dalla giustizia sportiva nel caso in cui la prossima settimana il Collegio di garanzia del Coni dovesse confermare il -15 per il caso plusvalenze e la successiva sanzione potrebbe essere solo integrativa. Cambierebbe tutto invece se nel caso plusvalenze la Juventus venisse riabilitata. A quel punto l’accusa insisterebbe nuovamente su una forte penalizzazione in classifica e anche l’eventuale tentativo di patteggiamento del club apparirebbe molto difficile da concretizzarsi.
Juventus, filone manovra stipendi: i tempi si allungano
In tutto questo, vanno valutati anche i tempi del nuovo procedimento, che potrebbero protrarsi praticamente fino al termine del campionato e anche oltre, per far ricadere il tutto all’interno della attuale stagione sportiva.
La Juventus ha in questo momento 15 giorni per presentare memorie difensive, ce ne saranno a disposizione altri 10 da parte della Procura per decidere sull’effettivo deferimento. In tal caso, il processo si svolgerebbe entro un mese e dunque la sentenza di primo grado potrebbe arrivare pochi giorni prima dell’ultima giornata di campionato. Il secondo grado potrebbe dunque svolgersi appena prima del 30 giugno, data ultima della conclusione dell’attuale stagione agonistica. Ma ci sarebbe poi da valutare un eventuale terzo grado con nuovo ricorso al Collegio di garanzia presso il Coni, che gioco forza slitterebbe assai più in avanti.