Il difensore danese è stato autore di un’altra grande partita, contro il Napoli, nel match di San Siro
Ancora una prova maiuscola. Una prova da incorniciare per il leader della difesa. Simon Kjaer si è ripreso il Milan e lo ha fatto dimostrando di aver avuto ragione a chiedere spazio.
Lo aveva fatto dal ritiro della Nazionale, attraverso un’intervista. Un’intervista, ripresa non in maniera corretta da tutti gli organi di informazione, che aveva fatto discutere non poco.
Kjaer si diceva deluso di non aver più giocato dopo averlo fatto contro il Tottenham in maniera eccellente. Era il 14 febbraio quando il danese con una prestazione fantastica, nell’andata degli ottavi di finale di Champions League, contro gli Spurs, annullava completamente uno degli attaccanti più forti d’Europa, quel Kane che rappresentava uno spauracchio per tutti.
Dopo una stagione complicata, come era facile prevedere dopo il brutto infortunio dello scorso anno, il danese riusciva a tirar fuori il classico coniglio dal cilindro. In pochi si aspettavano una prestazione come quella contro il Tottenhm. Sembrava davvero poter essere un caso isolato e le successive panchine ne erano state una dimostrazione.
Pioli dopo il Tottenham non lo ha più messo anche per via dell’esplosione di Thiaw. Così è arrivato lo sfogo, educato, in cui si diceva comunque rispettose delle scelte del mister. È impossibile pensare che le parole di Kjaer abbiano influenzato le scelte successive di Pioli ma è un dato di fatto che la svolta arriva poco dopo.
C’è il Napoli alla ripresa del campionato e l’infortunio di Kalulu chiude la breve storia legata alla difesa a tre. Senza il francese, tornare a puntare sul danese appare un obbligo, anche perché senza Osimhen e la sua fisicità, si può far a meno di Thiaw.
Così il danese sforna un’altra grande prova, non facendo toccar palla agli attaccanti azzurri. Kjaer riposa, poi, con l’Empoli per tornare titolare ancora in Champions League, ancora col Napoli. La gara è praticamente perfetta, a parte un duello perso con Kvara a campo aperto.
Dopo tre super prestazioni si può dunque dire che Kjaer è davvero tornato. È tornato con la sua grinta, sempre puntuale negli anticipi, e soprattutto con la sua leadership, indispensabile per una squadra senza Ibra. Ora Simon Kjaer, dunque, può guardare nuovamente al futuro con ottimismo. Il danese ha compiuto 34 anni lo scorso 26 marzo e vedrà scadere il proprio contratto il 30 giugno 2024. È chiaramente prematuro parlare di rinnovo. Se ne riparlerà, verosimilmente, la prossima stagione. Ma è evidente che un Kjaer così può ancora tornare utile al Milan per qualche anno.
È evidente inoltre che con un Kjaer sempre più centrale all’interno del progetto rossonero, qualcuno potrebbe pagarne le conseguenze. In estate così a fare le valigie potrebbe essere Matteo Gabbia, che non vede il campo ormai da mesi. Una sua cessione appare inevitabile. Saranno Tomori, Kalulu e Thiaw a sfidare Kjaer per un posto da titolare, in questo finale di stagione ma anche la prossima. I giovani sono avvertiti, il vichingo è tornato.
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