Ieri è stata notificata alla Juve, dalla procura federale, la notifica della chiusura delle indagini sul filone stipendi
Continua incessante il lavoro del procuratore federale, Giuseppe Chiné, che nella giornata di ieri ha notificato alla Juventus la chiusura delle indagini sui due filoni rimanenti, quello della cosiddetta manovra stipendi e quello delle partnership con altri club, in riferimento ai trasferimenti di calciatori.
In attesa di conoscere la decisione del Collegio di garanzia del Coni, chiamato a dibattere il prossimo 19 aprile il ricorso presentato dalla Juventus avverso la penalizzazione di quindici punti in classifica comminata per la questione plusvalenze, adesso i legali del club bianconero hanno quindici giorni di tempo per presentare le controdeduzioni riguardanti questi ultimi filoni d’inchiesta. Tutto questo avvenuto alla vigilia di una sfida importantissima, l’andata dei quarti di finale dell’Europa League contro il temibile Sporting Clube de Portugal di Ruben Amorim, che nel turno precedente ha eliminato il favoritissimo Arsenal di Mikel Arteta.
Dunque, un periodo decisamente impegnativo, in campo e fuori, per la società presieduta da Gianluca Ferrero, con l’amministratore delegato Maurizio Scanavino e il direttore dell’area sportiva Francesco Calvo impegnati a gettare acqua sul fuoco che brucia pubblicamente per non turbare la squadra di Massimiliano Allegri, impegnata in Europa e in semifinale di Coppa Italia. Mentre la zona Champions League, in campionato, adesso è distante otto lunghezze, dopo la sconfitta patita nell’ultima partita sul campo della Lazio di Maurizio Sarri, seconda forza della Serie A alle spalle del Napoli di Luciano Spalletti.
Sulla questione è intervenuto, ai microfoni di ‘Radio Radio’, l’Avvocato Roberto Afeltra, esperto di diritto sportivo. “Il procuratore federale è stato bravissimo a dribblare l’impossibilità di contestare la responsabilità dei giocatori e virare di nuovo sull’articolo 4. Sul quale però la Juventus è stata già giudicata. Per me sulla manovra stipendi è una contestazione, quella della mancata lealtà sportiva, che non ha ragione di esistere. Scenari? La prossima settimana il Collegio di garanzia del Coni potrebbe disporre il rinvio della sentenza per le plusvalenze non alla Corte d’Appello federale, ma direttamente alla Procura, se il Coni ritenesse che il procedimento fosse viziato dall’inizio A quel punto i processi potrebbero riunirsi in uno solo e la Juventus potrebbe tentare la strada del patteggiamento di una fortissima ammenda. Un eventuale nuovo giudizio non si concluderebbe mai entro il 30 giugno, ma qui entriamo in questioni fortemente tecniche”. La Juventus resta in attesa.
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