L’ex capo della Procura Federale ai tempi di Calciopoli e attuale Giudice Sportivo della Serie C in esclusiva a Calciomercato.it
A Napoli si è tenuto un seminario nell’Università Luigi Vanvitelli di Napoli dal titolo ‘Riforma dello sport e ruolo del giudice sportivo’. Un incontro a cui hanno partecipato diverse personalità molto importanti dell’ordinamento sportivo italiano come Piero Sandulli, il Giudice Sportivo della Lega Serie A Gerardo Mastrandrea – intervenuto lui in esclusiva a Calciomercato.it – e Stefano Palazzi.
Anche quest’ultimo si è fermato in esclusiva ai microfoni di Calciomercato.it, parlando dell’attualità della giustizia sportiva e dicendo la sua sulla questione sentenze che pendono sulla Juve. Stefano Palazzi è attualmente Presidente del Tribunale Militare Roma e Giudice Sportivo della Serie C, ma ovviamente è stato anche a capo della procura Federale, è stato presidente della seconda sezione della Corte Sportiva di appello Nazionale ed è stato protagonista nel processo Calciopoli del 2006.
“Per la giustizia sportiva è un momento importante, ci sono tanti temi. Ritengo ci sia una grandissima autorevolezza che va riconosciuta alla giustizia sportiva, basta leggere le decisioni emanate e tutto il lavoro che c’è alle spalle. E c’è un grandissimo sforzo da parte di tutto l’ordinamento sportivo di valorizzare sempre di più la professionalità e l’autorevolezza della giustizia sportiva – dice Palazzi a Calciomercato.it -. C’è una multidisciplinarietà che fatico a trovare in altri ambiti giustiziali, e poi le decisioni hanno grandi ricadute su un profilo economico e sportivo, oltre a una rilevanza sociale trasversale. Il tifo bello è qualcosa di straordinario e trasversale. C’è grande fiducia anche nella voglia di miglioramento che va riconosciuta alla giustizia sportiva”.
In tanti, nell’ambito dei vari filoni di inchiesta che vedono protagonista in primis la Juventus, ma non solo, hanno parlato di una ‘nuova Calciopoli’. Chiedendogli della correttezza di questa definizione, Palazzi un po’ glissa e un po’ fa capire quanto ci sia della verità: “Ci sono tante decisioni sul tavolo della giustizia sportiva che stanno avendo o avranno ricadute molto importanti. Questo è sotto gli occhi di tutti e anche in questo c’è grande fiducia nell’ordinamento sportivo, nell’essere attenti ai fenomeni e quindi trovare gli anticorpi in questo senso”.
Poi ancora sull’appuntamento del 19 aprile, se sia giusto punire severamente chi è coinvolto o se ci saranno evoluzioni particolari: “Non posso dare una risposta. Basta leggere i nomi che compongono il Collegio di Garanzia per essere fiduciosi sulla loro massima autorevolezza”. In ultima analisi, c’è bisogno di intervento di legislatori sportivi e ordinari per far rigare dritte le società? “I legislatori sportivi e statuali sono molto attenti a questi fenomeni. Basti pensare alle poche innovazioni alla legge 401 dell’89. Si deve essere anche qui fiduciosi. Si tratta di fenomeni delicatissimi anche dal punto di vista interpretativo”.
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