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Allegri come Delneri: incubo Juventus

La Juventus perde col Sassuolo e piomba nuovamente in un incubo che arriva dal passato: quelle similitudini tra Allegri e Delneri

Aprile doveva essere un mese di grande riscossa per i bianconeri, ma sta prendendo la minacciosa conformazione del ‘mese da incubo’. Contro il Sassuolo è arrivata la seconda sconfitta consecutiva in campionato, dopo quella dell’Olimpico contro la Lazio: i dati creano grande preoccupazione.

Allegri come Delneri: 7 sconfitte in 30 giornate
Delneri e Allegri a confronto – Calciomercato.it

Al ‘Mapei Stadium’ è andata in scena la settima sconfitta in campionato della Juventus, per trovare un dato simile dopo 30 giornate bisogna tornare alla stagione 2010/11. Sulla panchina bianconera, all’epoca, c’era Luigi Delneri e la ‘Vecchia Signora’ ha chiuso la stagione al settimo posto. La differenza sostanziale, però, è che la rosa attuale è nettamente superiore a quella a disposizione del tecnico di Aquileia. La Juve attuale con quella di Delneri, poi, non ha in comune solamente il numero di sconfitte.

Non solo le 7 sconfitte, la Juve di Allegri ha la stessa media gol di quella di Delneri

La Juventus attuale di Massimiliano Allegri ha segnato 47 gol in 30 partite di campionato, per una media di 1,53 gol a partita. Perfettamente in linea con quella che fu la Juve di Luigi Delneri: 57 gol in 38 partite, per una media di 1,50 gol a partita.

Non solo le 7 sconfitte, la Juve di Allegri ha la stessa media gol di quella di Delneri
Allegri e Delneri (LaPresse) – Calciomercato.it

Se mettiamo a confronto i due reparti offensivi, per semplificare la comparazione tra le due rose, il campanello di allarme suona in maniera ancora più minacciosa. L’attacco a disposizione di Delneri era composto da: Del Piero, Mauri, Iaquinta, Matri, Toni, Quagliarella e Trezeguet. Un reparto offensivo di tutto rispetto nei nomi, ma che vedeva tanti giocatori nella fasi conclusive delle rispettive carriere.

Il reparto offensivo a disposizione di Massimiliano Allegri, invece, è il seguente: Vlahovic, Di Maria, Milik, Kean, Chiesa, Soulé e Iling-Junior. Fatta eccezione per il ‘Fideo’, campione del mondo da protagonista pochi mesi fa, tutti gli altri sono giocatori in rampa di lancio o nel pieno della propria carriera. Che un parco attaccanti di questo tipo sia pericoloso come un paio di forbici dalla punta arrotondata deve far riflettere in quel di Torino, soprattutto in vista degli importanti impegni che attendo la ‘Vecchia Signora’. Giovedì ci sarà il ritorno con lo Sporting CP, domenica allo Stadium arriverà il Napoli e poi ci sarà il ritorno di Coppa Italia contro l’Inter a San Siro. La Juve deve essere più di quella che è stata fino ad ora per non trasformare questa stagione in un flop totale.

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