Quanto successo nella doppia sfida tra Milan e Napoli ha scatenato la polemica al fischio finale: “È stato un massacro”
Il quarto di finale di Champions League tra Milan e Napoli è entrato di diritto nella storia del calcio italiano, ma non ha risparmiato nemmeno le polemiche.
In diretta su TvPlay, nel post partita della gara di ritorno, si sono scontrate opinioni divergenti riguardo al doppio confronto. Andrea Bruno Savelli, opinionista a tinte viola, ha analizzato in questo modo la partita: “Il Napoli è l’unica delle due squadre che giocato a calcio, il Milan non ha costruito niente a parte dei contropiedi. E, poi, dagli quel rigore (su Lozano ndr) ed è tutta un’altra partita”. La risposta di Alessandro Jacobone, opinionista a tinte rossonere, non si è fatta attendere: “In 4 partite il Napoli non ha fatto un emerito niente contro il Milan”. Animi infuocati, con un botta e risposta sui meriti delle due squadre che ha caratterizzato il post-partita.
Enrico Camelio, come d’abitudine, non fa prigionieri ed esprime pareri dinamitardi. La sua analisi ai microfoni di TvPlay nel post partita di Napoli-Milan ha aperto a molte polemiche.
Camelio, infatti, ha dichiarato in diretta: “È stato un massacro, c’era un rigore netto per il Napoli e Kim non doveva essere ammonito. Diciamo che gli arbitri pensavano che fosse il Milan di Berlusconi con Gullit e Van Basten. Il Milan non merita assolutamente il passaggio del turno, perché gli arbitri hanno inciso sulle due partite”. L’opinionista romano ha contestato la direzione arbitrale nel doppio confronto, che ha visto i rossoneri superare la prima della classe in Serie A.
Un’altra offensiva di Camelio è partita nei confronti dell’allenatore del Milan. “Non c’era Pioli in panchina, ma sotto la maschera c’erano Allegri e Mourinho. Ha fatto una partita da catenacciaro che manco Mazzone e Trapattoni”. Anche Luciano Spalletti ha parlato di ingiustizie nel post partita, ma nemmeno a lui sono state riservate delle critiche. Andrea Bruno Savelli, infatti, ha trovato un errore nelle scelte del tecnico di Certaldo: “Questa non è stata la miglior versione del Napoli, nelle due partite l’ha sentita troppo, aveva le gambe di cemento e Kvaratskhelia non lo mando mai sul dischetto con quella faccia, mando Raspadori“.
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