Il focus resta sempre puntato sul caso Juventus, che negli ultimi giorni ha totalmente catturato l’attenzione. A tal proposito ha detto la sua anche il ministro dello Sport, Andrea Abodi
Sono giorni estremamente caldi per il calcio italiano, che ha dovuto fare i conti con il caso Juventus. È infatti arrivata la sentenza del Collegio di Garanzia del Coni, che si è espresso relativamente al ricorso presentato dai bianconeri avverso alla sentenza della Corte Federale d’Appello, la quale il 20 gennaio aveva comminato 15 punti di penalizzazione in Serie A.
Un’udienza che ha fatto particolarmente discutere per quello che è stato poi l’esito in se. La riflessione sulla giustizia sportiva italiana infatti prosegue, e sull’argomento Juve ha preso la parola anche il Ministro dello Sport, Andrea Abodi, che nelle parole riportate da ‘Calcio e finanza’ ha ammesso: “Farò la mia parte, di concerto eventualmente con i miei colleghi di governo e ascoltate le parti, affinché ci sia una riforma della giustizia sportiva”.
Caso Juventus, Abodi interviene: “Questa precarietà non aiuta”
Parla di riforma della giustizia sportiva il ministro Abodi, che poi sottolinea anche come la precarietà del tutto non aiuti.
Pur non entrando strettamente nel merito della sentenza, il ministro è intervenuto sul dibattito relativo alla decisione del Collegio di Garanzia del Coni: “Non entrerò mai nel merito della sentenza, ma questa precarietà non aiuta: dove c’è competizione, la certezza della pena va composta con gli interessi generali. Qualcosa bisogna modificare perché le decisioni siano comprensibili e la tempistica rispettosa della reputazione della competizione”.
Abodi si sofferma quindi sul concetto di riforma e modifiche, evidenziando quindi ancora una volta come decisioni di questo tipo debbano risultare comprensibili e chiare e con tempi adeguati alla situazione. La Juventus è quindi ora ancora in attesa di conoscere il proprio destino, mentre la stagione va avanti ed entra nel vivo tra campionato e soprattutto Europa League e Coppa Italia.