La Lazio cade dopo otto partite e una striscia positiva super, contro un Torino solido: il commento di Sarri in conferenza
Si ferma a otto la striscia di partite senza sconfitte per la Lazio, in cui ha collezionato sette vittorie e un pareggio con un solo gol subito. Poteva capitare, è successo stasera contro il Torino di Juric che è stato solidissimo e ha avuto anche più di un’occasione.
Nel postpartita, Maurizio Sarri ha commentato in conferenza stampa il ko con i granata per effetto del gol di Ilic, trattato a lungo proprio dai biancocelesti prima del suo arrivo a Torino. Il tecnico della Lazio si è scatenato e ha risposto in maniera netta, evidente, lapidaria, alla questione Juventus e al -15 momentaneamente sparito in classifica per i bianconeri: “Legalmente non posso dare un parere. Non ho consocenze e competenze. Dal punto di vista sportivo il campionato è falsato. Perché tieni tre mesi una classifica, poi invece si dice ‘No scusate ho sbagliato‘, ma poi invece diventa ‘No ma potrebbe tornare così’. Io magari ho fatto una partita con la Juventus per tenerla a -13 punti e invece poi me la ritrovo sopra. La giustizia sportiva così non funziona, spero che qualcuno abbia il buon gusto di dare le dimissioni”.
Lazio-Torino, Sarri contro l’arbitro: “Ha influito. Come fanno a non vederlo?”
Maurizio Sarri ovviamente non risparmia neanche l’arbitro Ghersini, reo di una direzione di gara gravemente insufficiente a suo parere: “Con un arbitraggio così di solito le squadre finiscono in 10 o in 9, anche io non l’avrei finita. L’arbitraggio ha influito. Il gol nasce da una rimessa fatta dentro al campo. Non so come tra i 3 arbitri in campo e i 7 al Var non l’abbiano visto. Il rigore su Hysaj era netto. Poi ci sono valutazioni che vanno fatte su di noi. Non eravamo brillanti come in altre occasioni. Avevamo deciso di fare grandi carichi di lavoro per arrivare bene nel finale di stagione, ma non abbiamo tenuto in conto anche il cambio di temperatura, che probabilmente in qualcosa ha inciso”.
Poi Sarri viene stuzzicato anche sulla mancanza di alternative in panchina per l’attacco: “Mi fate domande per farmi lamentare della rosa. Prima o poi ci riuscirete. È anche difficile avere un altro Milinkovic o un altro Luis Alberto, altrimenti si diventa il Bayern Monaco. Il nostro non è un livello top in Europa, è palese che in panchina non hai giocatori dello stesso spessore. La situazione è questa, quindi che si fa? Bandiera bianca o ci si prova?” La Champions è ancora lì, ma guai a mollare: “Ai ragazzi ho letto la classifica della 22esima giornata. Rispetto a quella partita noi abbiamo preso 16, 14, 12 , 10 e 6 punti alle altre squadre. Quindi in otto partite si possono stravolgere le classifiche. Se incappi in certi momenti balordi può stravolgersi in negativo invece che in positivo. Ora non è facile o difficile, ma c’è solo da macinare punti. Il nostro cervello funziona per necessità, se sto lottando per qualcosa mi vengono le motivazioni, se do qualcosa per acquisito il cervello non dà motivazioni. Ma se lo facciamo siamo folli”.