La sentenza del Tribunale commerciale ha ufficialmente sospeso il futuro del Var per i prossimi tre anni
Il calcio è in continua evoluzione e in questi anni abbiamo assistito all’introduzione di diversi cambiamenti radicali. E altri ne arriveranno. L’arrivo delle cinque sostituzioni, che nonostante la fine della pandemia sono rimaste in vigore per tante federazioni, è stato uno di questi. Poi ovviamente l’introduzione della Conference League, la modifica al format della Champions League, il fuorigioco semiautomatico. Quest’ultimo è figlio ovviamente della novità probabilmente più importante che è stata quella del Var.
La possibilità di correggere gli errori gravi in tempo reale è senza dubbio stata una delle più grandi svolte nella storia del calcio. Fine delle polemiche? Neanche per sogno. Questo perché sarà sostanzialmente impossibile che ci sia un utilizzo uniforme e predefinito in tutti i paesi e in ogni situazione. Ma di sicuro gli errori sono diminuiti, almeno quelli. In tanti chiedono poi che si garantiscano i ‘challenge’ durante la partita, ovvero il Var a chiamata. Resta un work in progress, così come in Spagna il futuro di questa tecnologia è un po’ a rischio. Questo perché Mediapro ha bloccato la gara per l’assegnazione della produzione del Var per i prossimi tre anni (più opzione per il quarto).
Il motivo del discutere è la questione del fuorigioco semiautomatico. E così la federcalcio spagnola in queste ore ha confermato la decisione del Tribunale commerciale numero 2 di Madrid, che ha concesso una misura cautelativa – richiesta da Mediapro – per la fornitura dei servizi Var. Una sentenza che comporta l’immediata sospensione della procedura di gara. E tutto resta, al momento, nelle mani proprio di Mediapro. Anche nelle prossime stagioni.
Così la federcalcio spagnola (RFEF) ha sollecitato la Liga a chiarire la sua posizione sul tema dell’implementazione del fuorigioco semiautomatico per la prossima stagione. “Il provvedimento concordato comporta la sospensione del processo. La Federazione rispetta la decisione giudiziale e procede immediatamente alla sospensione della procedura di gara che aveva avviato – si legge nel comunicato -. Allo stesso modo, tenendo conto delle domande fatte in merito alla previsione di incorporare un sistema semiautomatico di rilevamento del fuorigioco nel VAR, la RFEF comprende che sarebbe praticamente impossibile avanzare nella nuova contrattazione dei servizi VAR senza che la Liga definisca la propria posizione sulla necessità di incorporare il citato fuorigioco semiautomatico per la prossima stagione. Ecco perché la esorta a prendere questa decisione in tempo utile”.
Tutto questo non può che mettere in qualche modo a rischio il futuro del Var in Spagna, che resta più che mai incerto in questo momento. Anche perché il contratto con l’attuale provider Hawk-Eye è in scadenza. E il bando riguarda anche il calcio femminile professionistico: in questo specifico caso, invece, il VAR ci sarebbe solo se lo chiedesse la maggioranza dei club. Una situazione che può avere ripercussioni a cascata anche sull’organizzazione degli eventi, sulle strategie dei club, i vari bandi per i diritti, visto che il Var e il fuorigioco semiautomatico sono ormai parte integrante del calcio. Oltre a condizionare i rapporti tra Mediapro e la RFEF.
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