Il ricorso della Juventus è stato accolto, le motivazioni su cui si basa la sentenza sono assurde: ecco cosa è successo
Accolto il ricorso della Juventus per un motivo che spiazza. Spuntano le motivazioni che hanno portato la Corte Federale ad accogliere il reclamo presentato dalla società piemontese in merito alla squalifica della Curva per i cori a Lukaku nella sfida di andata di coppa Italia.
Lo stop avrebbe dovuto essere scontato nella gara disputata domenica scorsa contro il Napoli, ma la Corte di Appello Federale ha cancellato la squalifica. Emergono ora i motivi alla base di questa decisione. Si tratta, infatti, non di una decisione relativa ai cori, ma semplicemente all’invio della relazione degli ispettori della Procura Federale. Ebbene, tale documento è stato inoltrato dodici minuti dopo il termine previsto dal Codice di Giustizia Sportiva, un termine che i giudizi hanno ritenuto essere improcrastinabile.
Juventus, un ritardo dietro il ricorso accolto
Proprio questo ritardo era uno dei punti su cui si basava il reclamo della Juventus e i giudici lo hanno accolto, spiegando anche che i problemi riscontrati nell’invio della relazione non possono essere considerati un “impedimento oggettivo ed assoluto tale da giustificare il mancato rispetto del termine perentorio fissato dal Codice“.
Nella sentenza si scrive, infatti, che non è stata presentata prova dei problemi di trasmissione, né di un legittimo impedimento a superare tali problematiche. Ecco allora che stando così le cose, la relazione della Procura Federale sul quale si è basata la decisione del Giudice Sportivo non può essere utilizzata nella decisione. Quindi, non essendo presente notizia dei fatti contestati negli altri atti ufficiali della partita, il ricorso è stato accolto e quindi la squalifica annullata.