Tutto quello che c’è da sapere sul presidente del Milan Paolo Scaroni: una carriera aziendale importante, patrimonio e vita privata.
Dopo una lunghissima avventura con Silvio Berlusconi come Presidente del Milan, Paolo Scaroni è diventato il numero uno del Diavolo il 21 luglio 2018 dopo una breve esperienza con l’imprenditore cinese Li Yonghong.
È il più longevo Presidente dopo Silvio Berlusconi dal 1963 a oggi, ovvero dopo il felice decennio con Andrea Rizzoli.
Nato a Vicenza il 28 novembre 1946 si è diplomato nella città veneta nel liceo classico Antonio Pigafetta, prima di viaggiare per il mondo per studi e lavoro.
L’avventura di Paolo Scaroni nel mondo universitario iniziò nel 1965 e si laureò nel prestigioso ateneo della Bocconi, a Milano, nel 1969 diventando dottore in “Economia e Commercio”.
Dopo questo prestigioso titolo di studio in Italia decise di viaggiare in direzione di New York per poter studiare alla Columbia University. Nel 1973 conseguì il Master in Business Administration e le sue competenze gli permisero di essere fin da subito assunto alla McKinsley, una società che si occupava di consulenze aziendali.
Nella sua brillante carriera come manager, Paolo Scaroni iniziò a scalare le gerarchie quando, sempre nel 1973, venne assunto dal gruppo Saint Gobain. Si tratta di una delle aziende più importanti di tutta la Francia ed è nota in tutto il mondo per la distribuzione di materiali edili. Il suo fatturato annuo nel 2018 toccava addirittura i 41,8 miliardi di Euro.
Nel 1983 divenne il Presidente della sede di Parigi, ma ormai in tutto il mondo si parlava di questo giovane e ambizioso imprenditore con un curriculum di tutto rispetto. Nel 1985 divenne così il Presidente della Technit, azienda nata nel 1945 e che controllava più di 100 società sparse tra Italia e Argentina.
La Technit si è specializzata in vari settori, tanto da controllare delle ditte nell’ambito siderurgico, impiantistico, ingegneristico e anche sanitario. Scaroni ne fu il Presidente fino al 1996, prima di diventare l’Amministratore Delegato della Pilkington, un’azienda britannica specializzata nella produzione e vendita di vetro e mantenne questo ruolo fino al 2002.
Dal 1997 al 1999 fu anche il Presidente del suo Vicenza e divenne l’uomo della storica semifinale di Coppa delle Coppe da parte dei biancorossi.
Lasciò la carica al Pilkington per poter diventare l’Amministratore Delegato dell’Enel e i risultati furono fin da subito più che positivi. In quegli anni, Scaroni cercò di riposizionare la società al centro del mondo energetico, tralasciano altre attività minori come quella legata alla Wind.
Questo gli diede così modo di passare nel 2005 all’Eni, società che rifiorì grazie a Scaroni. Nel 2005 l’azienda aveva infatti un fatturato annuale di 39 miliardi di Euro, mentre nel 2014, anno del suo addio alla società, passò a 61 miliardi di Euro.
Tra le idee più brillanti dell’attuale Presidente del Milan ci fu quella legata alla riduzione del peso del petrolio in modo tale da favorire i gas naturali. Si trattò di un’iniziativa altamente ecologica e attenta allo sviluppo di fonti maggiormente sostenibili.
Nel 2014 lasciò Eni per poter diventare il vicepresidente della banca Rothschild, ruolo che ricopre ancora oggi insieme ad altre due cariche presidenziali. La prima è quella di numero uno del “Giuliani Group SRL”, un’azienda con sede legale a Cologno Monzese e specializzata nella produzione di macchinari industriali, mentre la seconda è la Sicura SpA, società con sede nella sua Vicenza e che è leader nel settore nella produzione di materiali di sicurezza sul lavoro.
Difficile, se non impossibile, stabilire con certezza quale possa essere il patrimonio di Paolo Scaroni. Non si conoscono infatti i suoi guadagni precisi nel corso degli anni, mentre si sa qualcosa di più sul suo stipendio da Presidente del Milan.
Complessivamente Paolo Scaroni guadagna ogni anno 600 mila Euro per essere il numero uno del Diavolo. Il compenso deve essere diviso tra i 200 mila Euro come Presidente e i 400 mila Euro per essere a capo del progetto stadio.
Anche Francesca Zanconato è sempre stata una donna presente nel mondo degli affari. Nata nel 1952 e laureata in Scienze Politiche ha svolto diverse cariche, come quello di vicepresidente della casa di riposo Pio Albergo Trivulzio, a Milano.
Attualmente è ancora la vicepresidente della nota “Fondazione San Patrignano“, dunque è in prima linea per la lotta contro la droga.
Son tre i figli di Paolo Scaroni, con la più grande che è Clementina, nata nel 1974, poi c’è Bruno, del 1977, e infine c’è Alvise, il piccolo di casa che è del 1986.
La primogenita è un Avvocato e nel 2011 venne assunta dalla Consob a tempo indeterminato, con un compenso annuo tra i 60 e i 65 mila Euro. Bruno invece si è laureato al Politecnico di Milano prima di completare un Master alla Columbia Business School a New York e attualmente è il Group Chief Transformation Officer del gruppo Generali.
Percorso identico al padre invece per Alvise, perché dopo la laurea alla Bocconi ha completato il Master alla Columbia e attualmente è l’amministratore delegato in Italia per la Boston Consulting Group.
Paolo Scaroni è sempre stato molto bravo a tutelare la propria privacy per quanto riguarda le automobili nel suo garage. Probabilmente possiamo escludere la FIAT nel suo parco automobili, dato che nel 2013 criticò aspramente la casa torinese per i suoi mancati investimenti in Italia.
Dal settembre 2022 ha siglato invece un accordo commerciale con la BMW e alla firma del contratto fu entusiasta della XM, un’auto ibrida da 181 mila Euro che, secondo il Presidente, era innovativa, potente ed elegante proprio come il Milan.
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