Nel match di sabato sera è arrivato un debutto ad appena 15 anni e 290 giorni, che però è contro le regole sul lavoro minorile: cosa succede
Nel calcio di oggi, viste le difficoltà economiche crescenti per tanti club, è sempre più importante avere a disposizione un settore giovanile di livello. In Italia facciamo ancora fatica, solo Roma, Inter, Juve, Empoli e Atalanta attingono spesso alla propria cantera. Ma pochissimo e con altri risultati rispetto a club come il Barcellona.
La Masia è il settore giovanile probabilmente più importante al mondo. Basta nominare tre nomi dei più recenti: Pedri, Gavi e Ansu Fati. Senza considerare in passato gente come Xavi, Iniesta e chiaramente Leo Messi, prelevato in Argentina ma appunto cresciuto in blaugrana. Contando poi anche calciatori di ottimo livello che hanno poi continuato altrove la propria carriera il saldo cresce a dismisura. E di certo al Camp Nou non si fanno problemi a lanciarli anche in giovanissima età. È il caso di Lamine Yamal, l’ultimo fenomeno della cantera del Barcellona, che sabato ha giocato 7 minuti in campionato contro il Betis. Un debutto all’età di 15 anni e 290 giorni. Incredibile. Attaccante, spagnolo ma di origini guineane, classe 2007, è già un idolo dei tifosi. Da tempo si allena con la prima squadra, fuori dal campo è ormai preso d’assalto per foto e autografi. Ma su alcuni media sta facendo discutere questo esordio così precoce.
Lamine Yamal, esordio nel Barcellona a 15 anni ‘contro’ la legge sul lavoro minorile
Come dicevamo, Lamine Yamal al momento dell’ingresso sul terreno Camp Nou aveva 15 anni e 290 giorni. Un’età che sarebbe tecnicamente ‘illegale’. Come sottolinea il ‘Mundo Deportivo’, in questo modo il Barcellona avrebbe violato le norme della legge sul lavoro minorile.
In Spagna l’articolo 6 dello Statuto dei Lavoratori dice che “è vietata l’ammissione al lavoro ai minori di sedici anni“. Inoltre, che “i lavoratori di età inferiore agli anni diciotto non possono svolgere il lavoro notturno (dopo le 22, ndc) o quelle attività o lavori rispetto ai quali sono previste limitazioni alla loro assunzione in conformità alle disposizioni della legge 31/1995, dell’8 novembre, sulla prevenzione dei rischi. negli standard normativi applicabili”. E ancora, che “è vietato il lavoro straordinario ai minori di anni diciotto”.
Tutto questo però diventa possibile, sulla carta, grazie a un’autorizzazione eccezionale: “L’intervento di minori di anni sedici in spettacoli pubblici sarà autorizzato solo in casi eccezionali dall’autorità del lavoro, purché non comporti pericolo per la loro salute o per la loro formazione professionale e umana. L’autorizzazione deve essere scritta e per atti specifici”. La polemica è nata in relazione al fatto che, ancora una volta, il calcio avrebbe goduto di un trattamento ‘speciale’. Dunque il Barcellona dovrebbe aver richiesto questa autorizzazione eccezionale all’Autorità del Lavoro. In caso contrario, i blaugrana andrebbero incontro a una multa.