I tifosi insistono sulla scelta obbligata da parte della società a fine stagione, ecco cosa ne sarà del tecnico in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi stagionali
Vincere è l’imperativo per buona parte delle squadre attualmente impegnate nella vivacissima corsa alla qualificazione per la prossima edizione di Champions League. Escluso infatti il Napoli capolista che attende con ansia il momento dei festeggiamenti per la conquista matematica del terzo scudetto della sua storia, la classifica di Serie A parla chiaro. La Lazio, reduce da due risultati deludenti, fa a sportellate con una Juventus che ha fatto persino peggio. E in coda restano attente Inter, Milan, Roma e Atalanta. Tutte racchiuse in un fazzoletto di punti.
Ma se per alcune di esse l’obiettivo Champions è soltanto un surplus benaccetto, per i bianconeri è assolutamente categorico. Anche al netto della fantomatica penalizzazione dei quindici punti poi smorzati dai recenti capovolgimenti di fronte fronte giudiziale, la Juventus non aveva altro desiderio che giungere fin dove si trova adesso. E nulla si può dire che non vi sia riuscita con le unghie e con i denti. Finché, però, gli uomini di Massimiliano Allegri non hanno impattato contro quattro risultati deludenti. Tre sconfitte pesanti e un pareggio come quello maturato sul terreno di gioco dello Stadio Dall’Ara di Bologna che lasciano riflettere. Specie sui programmi futuri. A trovarsi nel pieno delle critiche e delle contestazioni è proprio il tecnico toscano, additato ancora una volta di non essere in grado di rilanciare il progetto bianconero ai livelli di un tempo.
Per i tifosi non sembrano esserci dubbi. Allegri è colui che, rispetto a tutti gli altri allenatori in ballo, avrebbe maggiori chance di dire addio alla panchina al termine della stagione. Con la speciale condizione della mancata qualificazione alla Champions League.
Un risultato, come quello mostrato nel sondaggio pubblicato sul profilo twitter di ‘calciomercato.it‘, abbastanza prevedibile. Il tecnico non gode della simpatia dei sostenitori per alcune scelte tutt’altro che condivise. Il suo nome continua a tenere banco per l’addio, una decisione che spetterebbe soltanto alla società. Eppure, al momento, la dirigenza parla chiaro: il percorso di Max è ancora a metà. È ancora troppo presto per valutare diversamente.
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