Diversi nodi da sciogliere per la Juventus in vista del prossimo mercato: il borsino degli attaccanti, tra possibili conferme e addii
“Non è diventato un brocco“. Così sentenziava con fermezza Massimiliano Allegri nella conferenza stampa pre Bologna sul momento delicato che sta vivendo Dusan Vlahovic.
Il tecnico ha negato possibili dissidi con il numero nove, ma un confronto c’è stato tra i due sui campi della Continassa per cercare di superare gli ostacoli e ritornare sulla strada maestra. Il serbo non trova la via della rete su azione dal 16 febbraio: oltre 900 minuti all’asciutto che inevitabilmente stanno pesando nell’economia della stagione della Juventus. Allegri tra bastone e carota sta provando a pungolare Vlahovic per uscire dalla crisi, fermo restando la fiducia della società e dello stesso mister livornese nelle potenzialità del classe 2000.
L’ex Fiorentina resta un asset e un patrimonio fondamentale per la ‘Vecchia Signora’ tra presente e futuro, anche se i verdetti extra calcio sulle inchieste giudiziarie che coinvolgono la società possono cambiare le carte in tavola. Oltre alla volontà dello stesso Vlahovic che potrebbe decidere di cambiare aria con una Juve depotenziata e senza coppe. Il bomber serbo peserà a bilancio intorno ai 70 milioni di euro in estate e un assegno da oltre 80 milioni farebbe certamente riflettere la dirigenza della Continassa, specialmente senza la ribalta Champions o comunque l’accesso in Europa. Bayern Monaco, Real Madrid e le big inglesi restano interessate alla finestra.
Ma c’è tutto un reparto d’attacco in balia degli eventi e legato alle prospettive future della Juventus. La proprietà e caccia di un nuovo Ds e nel frattempo l’attuale area tecnica rimanda a fine stagione il destino di Arkadiusz Milik, croce e delizia nell’ultima trasferta di Bologna e che a parte gli acciacchi fisici ha comunque convinto finora nella sua esperienza sotto la Mole.
Tra riscatto dal Marsiglia (7 milioni più 2 di bonus) e ingaggio (3 milioni), le cifre in ballo rientrato nei nuovi parametri del club: sono alte le chances di rivedere il polacco in bianconero anche il prossimo anno, ma una decisione definitiva sarà presa solo quando gli scenari fuori dal campo saranno più limpidi. Va verso la conferma anche Moise Kean, che come media realizzativa è al momento il migliore del rooster offensivo di Allegri. Tra alti e bassi il canterano si è dimostrato una freccia preziosa per il tecnico, anche se la Juve sarebbe pronta ad ascoltare eventuali compratori se ci dovessero essere dei sondaggi per l’ex Everton e PSG. Sarà complicato però recuperare i 37 milioni di euro che hanno sborsato i bianconeri per riportarlo a Torino.
Infine c’è Federico Chiesa, sempre a caccia dello smalto che fu dopo il grave infortunio ai legamenti del ginocchio del gennaio 2022. La Juve e Allegri contano di riaverlo al centro del villaggio nella prossima stagione, ma come per Vlahovic anche il numero 7 uscirebbe dalla lista degli incedibili solo di fronte a offerte irrinunciabili o a un ridimensionamento sul calciomercato. Perdere in estate i due ‘gemelli’ ex viola sarebbe indubbiamente lo scenario più catastrofico per la Juventus.
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