Cause ancora in accertamento sull’evento di gioco accaduto alla metà della semifinale di Coppa, intanto piovono accuse reciproche tra le squadre coinvolte
Ci sono partite, talvolta, che lasciano l’amaro in bocca. Può infatti capitare di mal interpretarle, fino a sfociare in prestazioni pessime. Ma non è questo il caso. Ciò che è avvenuto sul terreno di gioco dello Stadio ‘Averna’ di Riposto, cittadina in provincia di Catania, ha dell’incredibile.
La posta in palio era davvero molto alta. I padroni di casa affrontavano per la seconda volta, nel match di ritorno, i rivali della Supergiovane Castelbuono per ottenere il pass decisivo alla finale di Coppa Italia Promozione di Sicilia. Dopo il pareggio a reti inviolate dell’andata, la gara ha preso una piega inaspettata allo scoccare dei primi quarantacinque minuti di gioco quando il punteggio era fisso sull’1-1. Ebbene al momento del rientro negli spogliatoi delle due squadre, la partita è stata sospesa dal direttore di gara di stanza per “fatti di gioco ancora da definire“. Ciononostante, non si parlerebbe affatto di circostanze sconosciute. Perché a posteriori, entrambe le società si sono date battaglia a suon di post sui rispettivi canali social spiegando di fatto le proprie versioni sull’accaduto.
Battibecco social e fatti da decifrare, al Giudice Sportivo la sentenza
Stando alle dichiarazioni della società ospite del Castelbuono, la gara sarebbe stata sospesa dall’arbitro per un’aggressione operata da un addetto alla sicurezza della formazione locale. Dopodiché, si legge, anche il presidente ospite è stato aggredito lasciando dunque nelle mani delle Giustizia Sportiva un grave evento ancora tutto da chiarire nella sua interezza. Alcuni elementi chiave, infatti, mancherebbero all’appello. E per ovviare a questo ci ha prontamente pensato il Riposto, con la nota di contrattacco.
“Gli ospiti lamentano di un aggressione al proprio presidente – scrivono gli ospitanti – così come dell’arbitro ed un suo collaboratore, ma vi garantiamo che nessuno è stato aggredito come riportato“. La trama s’infittisce. Al momento del fischio che sanciva la fine del primo tempo sono state pronunciate parole pesanti ai danni dell’arbitro. Nella discussione si sono poi aggiunti anche dirigenti del Castelbuono, assieme al presidente che ha raggiunto il direttore di gara negli spogliatoi. Senza conoscere il contenuto della stessa, l’arbitro ha quindi comunicato la sospensione della partita oltre all’aggressione fisica una volta rientrato in campo.
“I ragazzi sono increduli, crediamo che abbiano pilotato la partita. Aspettiamo l’esito del Giudice Sportivo, ma sappiamo già che saremo puniti duramente. Alcuni miei dirigenti hanno sbagliato a protestare perché la partita stava andando bene. Avrei preferito vedermela sul campo e senza questa pantomima ben architettata. Un giorno ci riscatteremo in Eccellenza“, ha quindi dichiarato in ultima battuta il presidente del Riposto.