La maglia del Milan è cambiata nel corso della storia, ma i colori rosso e neri sono sempre rimasti una costante del Diavolo.
La maglietta è uno dei più importanti simboli delle squadre di calcio e il Milan nel corso della propria storia è sempre stata rossonera.
Una divisa che è entrata nella leggenda del calcio internazionale, ma ci sono diverse particolarità che non tutti conoscono sulla sua storia.
Il Milan nacque nel dicembre del 1899 e fin da subito i colori ufficiali furono il rosso e il nero. La decisione venne portata avanti da uno dei fondatori del club, ovvero il britannico Herbert Kilpin che del Milan dei pionieri fu dirigente, giocatore e allenatore, oltre che stilista.
Fu infatti lui stesso a disegnare la prima storica divisa del Diavolo, una camicia con tre bottoni e le maniche lunghe, con le righe rossonero estremamente fini. Vicino al cuore venne poi fatto ricamare lo stemma della croce rossa di Milano.
Non furono casuali i colori rosso e nero, perché stando alle ricostruzioni dell’epoca, Kilpin voleva mettere del rosso per rappresentare il fuoco e il nero come la paura che avrebbero provato gli avversari.
Dalla stagione 1981-82 il Milan appone sulle proprie maglie uno sponsor, con il primo che durò solo per un anno e fu l’azienda “Pooh”, un noto brand legato al mondo dei jeans. Attualmente sulla maglia del Milan possiamo ammirare Fly Emirates, sponsor che accompagna i rossoneri dalla stagione 2010-11
Da qualche anno a questa parte gli stilisti del mondo del calcio si sbizzarriscono nel viaggiare con la fantasia per quanto riguarda le terze maglie. Succede allora che nella stagione 2022-23 il Milan abbia una maglia verde chiaro, anzi “olive-green” secondo lo stilista Casper Stylsvig.
Stando alle sue dichiarazioni si tratta di un omaggio alla città di Milano, infatti ripercorre la continua crescita e modernizzazione della città. Anche nella stagione 2015-16 il Diavolo adottò una terza maglia verde, ma con tonalità decisamente più scure.
Il Milan degli anni ’50 è entrato nel cuore dei tifosi grazie al magio trio svedese formato dal “Gre-No-Li” (Gren, Nordahl e Liedholm) e nel 1951 vinse uno Scudetto che mancava dal 1907, il primo di sempre in Serie A.
La prima e la seconda maglia di quel periodo furono una costante per tutto il decennio. Quella rossonera presentava delle bande laterali molto più grandi rispetto a quelle iniziali del 1899, con cinque strisce nere e tre rosse. La seconda invece fu sempre bianca con una banda orizzontale rossonera nella zona del petto.
La maglia degli anni ’50 rimase fino alla stagione 1960-61, ma dall’anno seguente si decise un radicale cambiamento. Il Milan tornò infatti alle origini con le bande rossonere che vennero divise in diciannove piccolissime strisce.
Cambiò anche la seconda maglia che diventò quasi totalmente bianca, con il rossonero che fu presente solamente nei bordi delle maniche e nel colletto della maglia.
Si decise anche negli anni ’70 di mantenere uno stile molti simile a quello del decennio precedente, ma con piccole modifiche. Le righe furono sempre diciannove, ma venne invertita la serie, con il nero che divenne laterale rispetto al rosso.
Secondo maglia pressoché identica, se non per il cambio del colletto che divenne a “V”. Unica novità nella stagione 1978-79, quella dello Scudetto, con il Milan che presentava il rossonero che partiva dal colletto e andava a completarsi fino ai bordi delle maniche.
Con l’avvento dei primi sponsor, negli anni ’80 le maglie iniziano a variare molto di più di anni in anno e dunque diventa anche difficile trovare uno stile univoco. Questo è anche il decennio dove il Milan dovette assaggiare la Serie B, con il 1980-81 che vide il Diavolo per la prima volta con delle bande rosso e nere molto più larghe, furono solo sette le strisce.
L’immediata promozione in A portò a confermarla, ma l’immediata retrocessione spinse la dirigenza a tornare a una maglia con strisce più piccole fino alla stagione 1985-86. Con l’avvento di Berlusconi invece si passò a divise con bande molto più grandi.
Le seconde maglie furono invece quasi sempre bianche con una banda orizzontale rossonera.
Le televisioni divennero sempre più importanti e dunque anche le maglie del Milan furono sempre più varie e frequenti. Il record di divise venne stabilito nella stagione 1996-97 con un totale di ben sette maglie diverse.
Nel 1994-95 venne utilizzata per la prima volta la maglia gialla, mentre la più strana di tutte fu sicuramente la terza 1995-96, completamente blu con cinque stelle e una serie di bande bianche su sfondo verdognolo nella parte bassa.
Nel nuovo millennio il Milan ha sempre cercato di alternare magliette con delle bande corte e altre molto più lunghe. Fino al 2013 è invece stata praticamente una costante l’utilizzo di una maglia bianca come seconda e totalmente nera come terza.
Dal 2014 invece la terza ha avuto i cambiamenti più sostanziali, con una maglia oro usata in quella stagione, poi un giallo panna nel 2015 e un azzurrino nel 2021. Nel 2016 e nel 2023 si è optato per il verde.
Ci sono alcune maglie che nel corso degli anni assumono un valore straordinario e acquistarle al giorno d’oggi comporta spese incredibili. Facendo un salto su eBay scopriamo come la maglietta del 2004-05 autografata da Andriy Shevchenko è venduta in questa momento per 349 Euro.
Cresce ancora di più invece il valore per la maglietta originale di Kakà della Champions League 2006-07, vinta dal Diavolo grazie alle straordinarie prestazioni del brasiliano. Per poterla acquistare, sempre stando a eBay, servono la bellezza di 900 Euro.
Entriamo nell’ambito della “quarta cifra” grazie a Franco Baresi, la leggenda del Milan che vede la sua maglia originale dell’ultimo Scudetto del 1995-96 venduta al prezzo di 1790 Euro.
Chiudiamo con la maglietta del centenario originale di Paolo Maldini, indossata in campo dal Capitano, servirà un bonifico per poterla acquistare. In totale infatti si parlerà di 1999,99 Euro, cifre davvero pazzesche.
Forse non tutti se ne sono accorti, ma per le finali di Champions League il Milan sembra avere un vero e proprio portafortuna. Parliamo infatti della maglietta totalmente bianca, quella che viene utilizzata per alzare le Coppe.
Inizialmente non doveva essere una “regola”, infatti nel 1968-69 il Milan giocò con la maglia rossonera e vinse con l’Ajax. Fu l’unica finale vittoria con la prima maglia che venne “bandita” nel 1992-93. Il Diavolo infatti aveva vinto nel 1963 con il Benfica, nel 1989 con la Steaua Bucarest e nel 1990 con i portoghesi con la maglia bianca, ma una delle due avrebbe dovuto giocare con la seconda maglia dato che i colori erano simili.
Il Marsiglia invece aveva la maglia bianca e dunque nel 1993 il Diavolo scese in campo con la divisa rossonera e si trattò di una finale maledetta, persa per 1-0. Da allora il Milan non ha più giocato una finale con il rossonero, compresa la finale 2002-03 contro la Juventus, scegliendo il bianco nonostante in campionato avesse sempre usato il rossonero.
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