Sono tanti i grandi campioni che hanno fatto la storia del Milan, ma il miglior marcatore di sempre mantiene il suo primato da 70 anni.
Una delle più grandi squadre della storia del calcio è sicuramente il Milan, con i rossoneri che nella propria storia hanno beneficiato di attaccanti straordinari. Dal 1899 il Diavolo ha sempre fatto del gioco offensivo il proprio vanto, per questo i gol a San Siro sono sempre piovuti a grappoli.
Oltre 120 anni di storia per poter far innamorare i tifosi di tutto il mondo e scopriamo dunque chi sono stati i grandi eroi del passato rossonero.
In oltre cent’anni di storia il Milan ha avuto straordinari e leggendari campioni e la Top 10 di sempre vede solo giocatori che hanno superato la fatidica soglia delle 100 marcature. Al decimo posto c’è Pierino Prati a quota 101, poi si passa a Kakà con 104 e il bomber degli anni ’20/’30 Giuseppe Santagostino che si è fermato a 105.
Pippo Inzaghi ha poi superato Marco Van Basten 126 a 125, ma entrambi sono alle spalle di Aldo Boffi, altro cannoniere apprezzato negli anni ’30 che ha realizzato in totale 130 gol. Quarto posto per José Altafini a quota 150, mentre a sorpresa il podio lo apre un regista avanzato come Gianni Rivera con 163 reti.
I gradini più alti se li accaparrano due fenomeni venuti da lontano, perché la medaglia d’argento è per Andriy Shevchenko a 175, comunque ben lontano dallo svedese Gunnar Nordahl, unico sopra i 200 a quota 214.
Tra i “quasi centenari” che meritano una citazione vi è sicuramente Zlatan Ibrahimovic fermo a 93 e che con il Milan aveva già iniziato a segnare nelle stagioni 2010-11 e 2011-12. I palloni d’oro George Weah e Ruud Gullit invece si sono fermati a 58 e a 56, con alcuni loro gol che sono entrati nel mito. Del liberiano ricordiamo tutti la doppietta decisiva a Torino contro la Juventus per lo Scudetto del 1998-99, mentre l’olandese segnò una splendida rete nello scontro di San Siro contro il Napoli nell’anno 1987-88.
Una squadra che ha sempre fatto del calcio offensivo il proprio vanto ha ovviamente potuto beneficiare in tante occasioni anche del capocannoniere del campionato. Il primo di sempre fu Aldo Boffi nella Serie A 1938-39, quando segnò 19 reti pareggiando le marcature del bolognese Puricelli. Non fu un anno facile per il Diavolo, che allora si chiamava “Milano” per volere del regime fascista e Boffi evitò guai peggiori.
In campionato il Milan chiuse solamente nono a 14 punti dal Bologna primo e a soli quattro dal Livorno retrocesso, con Boffi che fu decisivo soprattutto con la tripletta di San Siro contro il Bari. Aldo migliorò la sua impresa nel 1939-40, quando fu l’unico miglior marcatore della stagione e arrivò addirittura a quota 24 reti.
Il Milan visse un’altra stagione funesta, solamente ottavo e Boffi si dimostrò una macchina da reti e divenne memorabile la sua tripletta a San Siro contro la Fiorentina. La straordinaria vena realizzativa di Boffi continuò anche nel 1941-42 quando si aggiudicò il terzo titolo di capocannoniere in Serie A, questa volta fermandosi “solo” a quota 22. Divenne l’uomo derby della stagione, segnando il gol vittoria nel 2-1 dell’andata e risultando decisivo con il primo centro nel 2-2 del ritorno.
Per ritrovare un nuovo capocannoniere del Milan dobbiamo passare al 1949-50, con la prima stagione del “Pompiere” Gunnar Nordahl che fu devastante. Lo svedese infatti trovò la via del gol in ben 35 occasioni e, pur non vincendo lo Scudetto, si tolse lo sfizio della tripletta a Torino contro i futuri campioni della Juventus permettendo al Diavolo di vincere 1-7 in casa di Madama.
Lo scandinavo si dimostrò una straordinaria macchina da gol anche nel 1950-51 quando si “peggiorò” solamente di una rete. Questa volta però i suoi 34 gol bastarono per vincere lo Scudetto e nel girone di ritorno aprì le danze nel 2-0 alla Juventus e soprattutto segnò il gol vittoria nel derby con l’Inter, decisivo ai fini di un campionato vinto per un solo punto sui cugini.
Dopo un anno di digiuno, Nordahl tornò capocannoniere nel 1952-53, dove realizzò 26 reti e ben tre triplette contro Atalanta, Palermo e Triestina. Gunnar riuscì a superare Boffi nel 1953-54, dove vinse il titolo di capocannoniere per la quarta volta, in questa occasione “solo” con 23 gol. Lo Scudetto lo vinse l’Inter, ma i suoi quattro gol in casa della povera Triestina entrarono nella leggenda.
Il quinto e ultimo scettro della classifica marcatori italiana per Nordahl arrivò nel 1954-55, con lo svedese che andò in rete in 27 circostanze e contribuì allo Scudetto. Il momento più alto della stagione fu la sua doppietta a San Siro nello scontro diretto con la Juventus che permise di ribaltare il vantaggio di Boniperti e vincere per 3-1.
Il Milan tornò ad avere il capocannoniere del campionato nel 1961-62 e il protagonista fu José Altafini. L’oriundo italo brasiliano andò in rete in 22 occasioni, diventando decisivo per lo Scudetto di quell’anno e il suo momento più straordinario fu il poker realizzato a San Siro nel 5-1 inflitto alla Juventus.
Altro Scudetto e altro capocannoniere nel 1967-68, con il protagonista che fu Pierino “la peste” Prati, attaccante che mise a referto 15 gol con diverse doppiette e l’importantissima rete nella vittoria a Torino contro la Juventus.
Un nome inatteso in vetta alla classifica dei marcatori è quello di Gianni Rivera, ma l’Abatino nel 1972-73 fu una macchina da gol. Nereo Rocco ne avanzò la posizione e segnò 17 reti, migliore in Italia con il torinista Pulici e il bolognese Savoldi, con lo Scudetto che sfumò solo all’ultima giornata. Tra i suoi capolavori i due gol alla Juventus tra andata e ritorno e la doppietta contro la Roma.
Si dovette aspettare il primo anno di Silvio Berlusconi per poter avere un nuovo capocannoniere e Pietro Paolo Virdis emulò Rivera con 17 reti e divenne il migliore di tutti nel 1986-87. Non fu una grande stagione per il Diavolo, ma il cannoniere sardo entrò nella storia per la rete a cinque minuti dalla fine che regalò ai rossoneri il derby di ritorno.
Non garantì il Tricolore il primo titolo di capocannoniere di Marco Van Basten nel 1989-90, con i suoi 19 gol che portarono a un secondo posto. Il Cigno di Utrecht segnò il gol del 3-0 nello scontro diretto contro il Napoli, ma il titolo finì comunque in Campania.
Il secondo titolo dei marcatori dell’olandese fu invece decisivo per lo Scudetto, perché il Diavolo nel 1991-92 fu una macchina da guerra. Furono in totale 25 i gol di Marco, con l’apice che venne toccato grazie a una tripletta realizzata contro l’Atalanta.
Non portò al Tricolore nemmeno la prima volta da re dei bomber di Andriy Shevchenko, con l’ucraino che divenne il migliore di tutti già nella sua prima stagione a Milano, nel 1999-00. 24 reti all’attivo e quel coast to coast nella sfida di San Siro contro il Bari che ancora oggi è uno dei più bei gol nella storia del nostro campionato.
Anche per Sheva, come per Van Basten, fu il secondo trionfo tra i bomber in Italia che permise di vincere anche lo Scudetto. Ancora una volta segnò 24 reti nel 2003-04 e fu straordinario nei due scontri diretti con la Roma. Prima una doppietta all’Olimpico permise di superare i giallorossi e poi l’incornata di San Siro diede il matematico 17esimo Scudetto del Diavolo.
Dopo aver vinto lo Scudetto nel 2010-11, Zlatan Ibrahimovic dovette accontentarsi del titolo di capocannoniere nella stagione seguente. Furono ben 28 le sue marcature e a Palermo mise a segno una sensazionale tripletta, ma il Tricolore prese la strada di Torino e lo svedese rimane l’ultimo giocatore milanista ad aver vinto il titolo di capocannoniere.
Risulta molto difficile poter rispondere a questa domanda, anche perché di campioni il Milan ne ha avuti davvero a iosa. Ognuno è libero di esprimere la propria opinione, ma personalmente l’impatto e la classe di Marco Van Basten non è stata eguagliata da nessuno in rossonero.
Il Cigno di Utrecht riuscì a vincere in ben tre circostanze il Pallone d’oro solamente nei suoi anni in rossonero, il che dimostra come sia stato il numero uno in Europa davvero per tanti anni. Vinse il premio nel 1988, nel 1989 e nel 1992 e solo un gravissimo infortunio alla caviglia lo tolse dal mondo del calcio a soli 27 anni. Il ritiro ufficiale avvenne nell’agosto 1995, ma la sua ultima partita fu la sfortunata finale di Coppa dei Campioni del 1993 contro il Marsiglia.
Tra i nomi dei migliori di sempre sicuramente si possono citare anche Gunnar Nordahl, Nils Liedholm, Juan Alberto Schiaffino, Gianni Rivera, Franco Baresi, Ruud Gullit, Paolo Maldini, Franco Baresi, Andriy Shevchenko, Kakà e moltissimi altri ancora, ma il Cigno di Utrecht è stato unico.
Il 2022 sarà per sempre ricordato come l’anno del 19esimo Scudetto e con Rafael Leao che è stato il miglior marcatore del Diavolo nell’anno solare. Il fenomeno portoghese infatti ha segnato in totale ben 13 reti tra il finale del 2021-22 e l’inizio del 2022-23 superando così per un gol il compagno di reparto Olivier Giroud.
Per entrambi i gol più importanti del 2022 sono stati nei derby con l’Inter. Il portoghese ha messo a segno una doppietta nella gara d’andata del 2022-23, mentre il transalpino ha saputo fare di meglio. La doppietta nel derby di ritorno del 2021-22 è valsa la Scudetto e quest’anno ha completato l’opera nel 3-2 contro i nerazzurri.
Sono in totale dieci i giocatori che hanno superato i 100 gol con la maglia del Milan. Al decimo posto troviamo Pierino Prati, attaccante che è entrato nel mito del Diavolo soprattutto grazie alla tripletta nella finale di Madrid di Champions League del 1969, quando contribuì a stendere l’Ajax per 4-1.
Nono posto invece per chi non è un attaccante, ma è uno che ha visto sempre molto bene la porta nel suo periodo a Milano. Ricardo Kakà è stato l’eroe della Champions League 2006-07, con la sua doppietta all’Old Trafford contro il Manchester United che rappresenta uno dei momenti più alti di sempre nella storia della competizione e in rossonero si è fermato a quota 104 gol.
Curioso l’ottavo posto di Giuseppe Santagostino, ottavo con 105 reti e che ha segnato 81 reti prima della nascita della Serie A negli anni ’20. Fu il primo a tagliare il traguardo della terza cifra e tra le sue prestazioni più memorabili c’è un poker all’Atalanta nel giugno del 1929.
Settimo posto per Marco Van Basten con 125 reti e di sicuro è la Champions League ad averlo reso leggendario. Su tutte ci sono le sue prestazioni contro la Steaua Bucarest nella finale del 1988-89, coronata da una doppietta, e la magica quaterna contro il Goteborg nel 1992-93, con quella rete in rovesciata che risulta essere uno dei più grandi gol della carriera.
Al sesto posto c’è SuperPippo Inzaghi, con il gol nella gara dell’addio contro il Novara che gli ha permesso di arrivare a 126 reti. Inutile dire come il campione di Piacenza verrà per sempre ricordato per quella doppietta da rapace dell’area di rigore nella finale di Champions League di Atene del 2006-07 contro il Liverpool.
Tra gli anni ’30 e ’40 è entrato nella storia Aldo Boffi, per ben tre volte capocannoniere della Serie A, e con il Milan è andato in gol in 130 occasioni. Anche lui è entrato nella storia dei derby di Milano con una splendida doppietta all’Ambrosiana nel dicembre del 1939.
José Altafini è stato un altro eroe di una finale di Coppa dei Campioni, con il brasiliano che bucò Costa Pereira in due occasioni nel 1963 e questi sono sicuramente i suoi due gol più importanti dei suoi 150 in rossonero.
Il podio lo apre Gianni Rivera, una vita al Milan che gli ha dato modo di segnare in 163 occasioni. L’Abatino, così soprannominato da Gianni Brera, nonostante fosse un fantasista riuscì a segnare ben 4 reti in una sola partita, nel 1969 nella trasferta di Brescia.
La lista dei “centenari” si conclude con Andriy Shevchenko, con il fenomeno ucraino che ha segnato ben 175 reti e quattro gol in una partita li ha segnati in Champions League contro il Fenerbahce. Con le sue 14 reti, il Pallone d’oro 2004 è anche il miglior marcatore di sempre nella storia dei derby di Milano.
Il miglior marcatore di sempre nella storia del Milan è l’unico che è stato in grado di superare quota 200 gol, con Gunnar Nordahl che ha vinto in ben cinque occasioni il titolo di capocannoniere in Serie A. Lo svedese ha segnato ben 214 reti in sole 262 partite, una pazzesca media di 0,81 gol a partita.
In totale sono stati ben quattro i poker in carriera, il primo con il Torino nel marzo 1950, poi con il Novara nel settembre dello stesso anno, con la Triestina nel febbraio 1954 e infine con la Spal nel giugno 1955.
Il primo gol ufficiale nella storia del Milan venne realizzato il 25 maggio 1900 in occasione del torneo “Medaglia del Re”. La sfida era tra rossoneri e il Mediolanum, con il Diavolo che vinse per 2-0 e con Herbert Kilpin che entrò nella storia come il primo marcatore di sempre.
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