Le parole di Dejan Stankovic ai microfoni di DAZN nel post partita della sfida contro il Torino
La tensione è palpabile in casa Sampdoria, e non potrebbe essere altrimenti. La contestazione della Gradinata Nord nel corso dell’ultima gara contro il Torino è stata un’altra testimonianza tangibile. Al cospetto dei granata è arrivata un’altra sconfitta per i blucerchiati, ma ai microfoni di DAZN Dejan Stankovic ha affrontato anche altri temi, facendo il punto della situazione in casa Samp. Ecco quanto riferito da Stankovic:
COME SONO STATI GLI ULTIMI TRE GIORNI? – Difficile parlare di calcio, il momento che stiamo vivendo va oltre l’immaginazione. Il primo tempo di Firenze è stato un buon primo tempo, dopo ci siamo sciolti. Normale che dopo una sconfitta – io ai ragazzi, che hanno dato tanto nei momenti di difficoltà, voglio bene – ci si chiarisca, ci si parli per non mollare fino alla fine. La difficoltà è netta, non voglio fare brutte figure per i calciatori, per i nostri tifosi: dobbiamo trovare una via giusta. Prima della partita anch’io mi sono commesso un po’: non ci sono parole per descrivere questo momento di difficoltà e io non voglio che sui nostri ragazzi caschi qualsiasi cosa. Andrò fino alla fine con loro: se posso proteggerli, io lo farò ma oggi l’ha fatto anche la Gradinata. Tutti aspettavano qualcosa di diverso ma questa è unità: è un blocco che ha mandato un po’ di attenzione sulla situazione che stiamo vivendo.
PRESTAZIONE DEI SUOI – “ Nel primo tempo siamo stati deboli sui contrasti, sulle seconda palle: il Toro è una squadra forte, organizzata. Nel secondo tempo meglio, difficile per il secondo gol: dopo è successo quello che può succedere. Ci sono modi e modi per leggere la situazione, comportarsi in modo diverso, accettare la difficoltà degli altri e non spargere sale sulla ferita. Complimenti a Juric che si è scusato: si è scusato lui così come gli altri dirigenti del Torino.”
ULTIME ORE – “Non è successo niente di particolare. Quando perdi in quel modo, ti crolla il mondo addosso: non è un gossip. Dimissioni? Volevo scappare, volevo nascondermi, non sono abituato e non voglio che i ragazzi si abituino. Dalla vergogna volevo sprofondare: poi ci siamo chiariti, si va avanti a lottare insieme con i ragazzi fino alla fine.
MOMENTO DI TENSIONE – “Non ho 30 anni di carriera e non sono esperto per gestire una situazione del genere: ho orgoglio, coraggio ed intelligenza per gestire le mie cose. Ci sono cose a cui vai incontro che subisci per la prima volta e non sai come gestire. Io, il mio staff e i ragazzi abbiamo dato il 100%: difficile valutare le partite, analizzarle, diventa tutto più difficile: darò tutto, proteggerò i ragazzi fino alla fine.”
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