Il Diavolo si è complicato nuovamente la vita, pareggiando in casa con la Cremonese. Ora l’Europa che conta è lontana
Errare humanum est, perseverare autem diabolicum. La locuzione latina, usata da Sant’Agostino, non può che calzare a pennello per descrivere il momento del Milan e le scelte di ieri di Stefano Pioli.
Sì perché il tecnico di Parma, nonostante i precedenti risultati negativi, ha deciso di perseverare e di continuare ad affidarsi al turnover nel match contro la Cremonese. Un turnover troppo massiccio per un organico, che lungo il cammino ha dimostrato di avere limiti evidenti.
Sono i numeri d’altronde a dirlo: ieri la squadra titolare aveva segnato in stagione nel massimo campionato solamente 13 gol (1 Calabria, Kalulu, Ballo-Toure e Bennacer; 2 Origi e Saelemaekers; 5 Brahim Diaz). Uno solo in più di Leao. Aspettarsi un exploit era dunque alquanto complicato.
La delusione maggiore è chiaramente legata a chi è incaricato a farli i gol: contro i grigiorossi l’ex Liverpool non ha giocato male sulla fascia, ma è rimasto a secco, come il giovane connazionale, Charles De Ketelaere. I due colpi estivi, che avrebbero dovuto offrire alternative in avanti, hanno deluso ampiamente le aspettative, ieri come il resto della stagione. Due scelte completamente sbagliate che inevitabilmente stanno condizionando questa parte della stagione, chiaramente in negativo.
Nonostante tutto Pioli ha pensato, comunque, di poter superare la Cremonese senza i suoi giocatori migliori, dimenticandosi di quanto fosse successo contro Empoli e Bologna. Senza Theo Hernandez, Olivier Giroud, Sandro Tonali e soprattutto Rafael Leao il Milan fa una fatica tremenda a vincere, così il Diavolo ha perso altri punti e la Champions adesso è lontana.
Milan, Leao imprescindibile: impossibile vincere senza il portoghese
Escludere il portoghese è stata una scelta più che discutibile e anche in questo caso sono i numeri a venirci in supporto.
Quando Leao non c’è, il Milan non vince praticamente mai: il portoghese, che indubbiamente è il giocatore più importante e decisivo della rosa del Milan, ha saltato solamente due sfide per squalifica, contro Napoli e Fiorentina, e i rossoneri hanno puntualmente perso.
Il dato si arricchisce con le partite in cui Leao ha iniziato dalla panchina, prima di subentrare nel corso della ripresa: sono state sette in campionato. Il Milan solo in una circostanza ha conquistato i tre punti, contro il Monza (un 4-1 casalingo che porta anche la sua firma); poi solo sconfitte, contro Inter (0-1) e Sassuolo (5-2), nel periodo di massima crisi, e ben quattro pareggi (0-0 e 1-1 con la Cremonese, 0-0 con l’Empoli e 1-1 col Bologna).
Da qui al termine della stagione mancano ancora sette partite (cinque in campionato): chissà se Pioli deciderà ancora una volta di affidarsi al turnover, rinunciando a Leao. Potrebbe essere davvero diabolico.