Primo scudetto da allenatore per Luciano Spalletti: nella “sua” Udine, il tecnico toscano festeggia uno storico traguardo
È bastato un pareggio firmato Osimhen al Napoli per conquistare l’aritmetica vittoria dello scudetto. Un trionfo targato soprattutto Luciano Spalletti, tra gli artefici del successo azzurro.
Insieme ad Aurelio De Laurentiis e Cristiano Giuntoli, Luciano Spalletti è l’artefice del Napoli diventato campione d’Italia, trentatré anni dopo l’ultima volta. Decisivo il pareggio di Udine con il gol di Osimhen per avere la certezza aritmetica di trionfare.
“Quelli abituati a lavorare sempre come me non riescono a gioire per le vittorie. La felicità è una cosa fugace, bisognerebbe riuscire a fermarsi, ma è un’impostazione di vita che non ti fa godere le vittorie” ha esordito Spalletti ai microfoni di Dazn, ammettendo: “Vedere i partenopei sorridere è la più grande emozione, te la trasmettono con la loro felicità. Il problema era arrivare a questo punto, ci sono persone che penseranno a questi momenti per superare situazioni difficili della loro vita”.
Spalletti ha poi proseguito: “Qui hanno visto grandi allenatori e grandi calciatori, tra cui Diego Armando Maradona. Dentro questo risultato c’è anche la sua protezione, e qui diventa difficile dire ‘abbiamo fatto terzo posto, abbiamo lottato per lo scudetto’. Mi è sempre stato chiesto di mantenere il Napoli in Champions League come primo obiettivo, poi siamo stati poco contenti. Non ero convinto di vincere? L’anno scorso dissi che bisognava provare a vincere il campionato e tutti mi saltarono addosso, perché dissi qualcosa di troppo. Qui ci sono stati Benitez, Sarri, Ancelotti, Gattuso, sono arrivati risultati importanti. Cosa potevo fare? Non avevo scampo.
Poi le dediche, non senza un pizzico di emozione: “La prima dedica è alla squadra, ai calciatori che meritavano questa gioia. La seconda a tutto il pubblico, a Napoli. Poi a tutti coloro i quali lavorano nel Napoli, alla società che ha fatto un buon lavoro e a Matilde, mia figlia, e a tutta la famiglia, agli amici, a mio fratello Marcello”.
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