La Juve si prepara ad affrontare Atalanta e poi Siviglia, con il futuro anche dirigenziale da scrivere: le parole di Monchi
Oggi la Juventus sfida l’Atalanta nell’ennesimo scontro diretto di questo campionato per la corsa Champions League. Una sfida importantissima, soprattutto dopo il ko della Lazio e la vittoria dell’Inter, che consegnano ai bianconeri la possibilità di tornare al secondo posto in solitaria.
Un periodo fondamentale per la squadra di Allegri, che giovedì affronterà invece il Siviglia nell’andata della semifinale di Europa League. Obiettivo Budapest, contro una squadra sulla carta inferiore, ma che in questa competizione ha una magia particolare, a tratti inspiegabile. Non a caso ha battuto il quotatissimo Manchester United, per distacco la squadra più forte del torneo. E per di più si è tirata fuori dalle sabbie mobili della zona retrocessione, ora attraversa un ottimo periodo. La Juve se la vedrà quindi con Monchi, ex Roma, consapevole della forza dei bianconeri. In un’intervista a ‘Tuttosport’, il ds spagnolo risponde così alla domanda ‘Lo sa che la Juve cerca un ds?’ “Nella mia testa, ora, c’è solo il Siviglia e la volontà di trasformare l’incubo in un sogno”, dice Monchi.
Poi Monchi continua, sa che il Siviglia è meno forte della Juventus, ma la tradizione è degli andalusi è sotto gli occhi di tutti: “Mi aspetto di vedere una squadra simile a quella vista contro il Manchester United. Un Siviglia capace di soffrire, perché ci sarà da soffrire per 120-130 minuti, ma anche il Siviglia che abbiamo visto spesso in Europa League”.
“Anche io – sottolinea Monchi – credo che la Juve sia favorita. Il “ma” esiste per le cose importanti che abbiamo fatto per vincere questa competizione sei volte. Abbiamo battuto squadre più forti di noi: l’Inter, il Manchester, il Benfica, il Liverpool… Questa è la nostra storia e perché mai non si potrebbe ripetere anche questa volta?” E poi, se c’è qualcuno che porterebbe al Siviglia dall’Allianz: “Per quanto mi riguarda, uno dei calciatori che più mi ha impressionato è stato Federico Chiesa. Quando ero in Italia lui era a Firenze e per me è un giocatore speciale. La scorsa estate, poi, avrei voluto prendere Bremer, ma è stato impossibile”. Infine Monchi parla anche di Roma: “Mi manca, mi manca tanto. Ma ora sono a Siviglia e sono contentissimo di essere qui”.
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