Renzo Ulivieri risponde nuovamente a Josè Mourinho in un comunicato: le parole del presidente dell’AIAC
Altro capitolo del botta e risposta a distanza tra il tecnico della Roma, Josè Mourinho, e il presidente dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio, Renzo Ulivieri.
Tutto nasce dalle parole dello Special One contro l’arbitro Chiffi al termine di Monza-Roma. Frasi che Ulivieri ha criticato con un comunicato definendole gravi ed inaccettabili. Un giudizio sul quale il tecnico portoghese è tornato ieri, al termine della partita persa contro l’Inter. L’allenatore dei giallorossi ha ricordato la squalifica di Ulivieri: “La critica più forte ricevuta è stata anche la gioia più grande, perché fatta da una persona che ha ricevuto una squalifica di tre anni per scommesse. Essere criticato da una persona così, mi rende felice perché ho la certezza che sono di un pianeta diverso”.
A queste parole ha risposto il presidente dell’AIAC Ulivieri con un comunicato dove è scritto: “Non posso rispondere direttamente a José Mourinho, non perché lui non mi ha nominato espressamente ma perché non è entrato nel merito di quanto da me affermato nel comunicato di tre giorni fa”.
Ulivieri però fa alcune precisazioni, in particolare con riferimento alla squalifica per scommesse, tirata in ballo da Mourinho.
“Per l’incarico di presidente AIAC, ruolo non retribuito – precisa Ulivieri – si viene eletti dagli allenatori e non nominati dall’altro. Per quanto riguarda la squalifica di tre anni, per illecito sportivo, (…), riprendo quanto ripetuto in passato. A due anni dall’inizio della squalifica, che trascorsi alla ricerca di prove a discarico, la Caf, in una sentenza del giugno 1988, riconosceva, riferendosi a me: “l’illecito consumato in sua assenza e a sua insaputa…”; e ancora “l’Ulivieri passa dalla posizione di protagonista assoluto, callido e pervicace, a quella di malaccorto generico””.
Il presidente dell’AIAC ricorda anche come potesse essere accolta una richiesta di grazia che però non ha voluto chiedere “perché questo avrebbe significato ammissione di colpa”. Inoltre, Ulivieri risponde anche a chi gli ha ricordato i tanti litigi sul campo con gli arbitri quando allenava: “Finché si è in campo, siamo alla pari (io mi comporto male, tu mi espelli); quando finisce la partita non siamo più alla pari, perché l’allenatore può parlare e l’arbitro no. Questo non mi pareva giusto allora e non mi pare giusto oggi”. Infine, ultima replica a Mourinho con Ulivieri che si dice d’accordo con la sua conclusione (“siamo fatti di pasta diversa”), chiosando: “Io però non me ne rallegro”.
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