L’ex arbitro Claudio Gavillucci ha commentato l’episodio di Bergamo che ha visto Vlahovic vittima di insulti razzisti
E’ il caso Vlahovic ad animare la giornata calcistica. Gli insulti ricevuti a Bergamo dall’attaccante della Juventus e le successive dichiarazioni di Gasperini fanno discutere.
Ne ha parlato, intervenuto a Calciomercato.it su Tv Play, l’ex arbitro Claudio Gavillucci, dicendo la sua su quanto accaduto durante e dopo Atalanta-Juventus. L’ex fischietto ricorda il caso Lukaku e sottolinea: “Differenze non ce ne sono, il razzismo è uguale per tutti. Stare qui a parlare di queste cose, dopo 4-5 anni da quando ho fermato una partita per cori simili a questi, è desolante. E’ evidente che non ci sia la volontà di eliminare questo cancro dal calcio italiano. Con i mezzi tecnologici che si hanno a disposizione, non si riesce a individuare ed eliminare per sempre quelli che con il calcio non c’entrano nulla: significa che non si ha la volontà di farlo”.
Gavillucci ‘assolve’ Doveri: “E’ vero che poteva essere più celere nel capire quel che stava succedendo, però alla fine la partita è stata interrotta. Il problema è che tutti si indignano, si riempiono giornali e trasmissioni con questa tematica, poi la domenica successiva si ricomincia. Dal punto di vista arbitrale – aggiunge – , l’ammonizione di Vlahovic è corretta. Non sono stati gli arbitri a scrivere il regolamento. L’arbitro deve essere super-parters. Dal punto di vista umano sono con Lukaku, sono con Vlahovic, ma arbitralmente l’ammonizione è giusta. Se noi estirpiamo il problema alla radice, la reazione non esisterebbe”.
Gavillucci continua a parlare dell’argomento sottolineando che, come accaduto con Lukaku, potrebbe esserci la grazia per Vlahovic con la cancellazione dell’ammonizione.
Su Gasperini, invece, l’ex arbitro dice: “E’ la cosa più grave. Posso comprendere che ci siano imbecilli in curva che si facciano strascinare dal gruppo, non posso capire un allenatore che al termine della partita non condanni fermamente e non prenda la distanze su quel che è accaduto. Sanzionarlo? Il grimaldello di tutto è proprio nella Federazione. In Inghilterra l’approccio è differente. Sono istituzioni e Federazione che possono debellare questo cancro dal calcio”.
MOURINHO – “Non posso dire quello che penso (ride, ndr). E’ tutto strumentalizzato, ormai tutti lo abbiamo capito. Do la colpa anche ad una parte di stampa italiana che gli fa da sponda e lui questo lo ha capito e riesce a sfruttarlo per spostare l’attenzione da problematiche tecniche che lo coinvolgono. Se la stampa italiana gli desse meno importanza su questo punto di vista, Mourinho non farebbe tutto questo cinema. Con il grande seguito che ha, potrebbe lanciare messaggi positivi – dice in riferimento al gesto per fermare i cori razzisti contro Stankovic – . Se tutti quanti si remasse nella stessa direzione, sarebbe molto semplice. Ma chi deve coordinare tutto è la Federazione”.
ITALIA RAZZISTA – “Credo che sia più ignorante che razzista. Bisogna fare cultura su questo argomento”.
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