Un’altra pista, stavolta italiana, per la cessione delle quote e dei debiti dell’Inter: è un imprenditore del 1948
L’Inter si prepara alla supersfida col Milan in uno dei derby più sentiti della storia. Ma per i nerazzurri questo è probabilmente il periodo più decisivo degli ultimi anni per il futuro. Che sia in campo, a livello tecnico, che fuori per quanto riguarda l’aspetto societario. Al quale si aggiunge la questione stadio.
La cessione del club resta argomento di grandissima attualità, la situazione finanziaria dell’Inter continua a non essere delle più floride. Le risposte arrivate da Zhang e la proprietà cinese sono sempre andata verso la volontà di non vendere, ma da mesi le indiscrezioni su nuovi compratori si rincorrono. Prima era stato Pif e ancora più di recente Investcorp, che in passato aveva provato ad acquistare invece il Milan. In quei casi si trattava di fondi e cordate estere, ma l’ultima notizia riguarda la pista che porta a un imprenditore tutto italiano. Secondo ‘Il Giornale’, infatti, lo scenario stavolta coinvolgerebbe Gianfelice Mario Rocca, milanese del 1948, che sarebbe pronto a rilevare l’Inter e ovviamente i suoi debiti.
Chi è Gianfelice Mario Rocca, l’imprenditore interessato all’acquisto dell’Inter
Le voci sul cambio di proprietà dell’Inter sono sempre più insistenti e arrivano da ogni parte del mondo. L’indiscrezione di oggi però aprirebbe le porte a una società nuovamente italiana, tornando ai tempi dei presidenti come Moratti, Fraizzoli e Pellegrini.
Si tratta appunto, come riporta il quotidiano, di Gianfelice Mario Rocca, presidente della Techint, la multinazionale industriale argentina che opera nel settore della siderurgia, dell’ingegneria e nella sanità. Non solo, perché Rocca è anche fondatore e presidente dell’Istituto Clinico Humanitas, uno dei centri medici più prestigiosi non soltanto a livello nazionale insieme con l’ateneo Humanitas University. E dove si svolgono anche le visite mediche dei calciatori. Un profilo di tutto rispetto quello di Rocca, milanese classe 1948, che secondo Forbes nel 2015 era l’ottavo nella classifica degli uomini più ricchi d’Italia e 146esimo nel mondo con un patrimonio di 5,2 miliardi di dollari. L’imprenditore è socio onorario del gruppo alpinistico i Ragni di Lecco, con cui ha partecipato alle spedizioni in Patagonia dove nel 2008 Brenna e Barmasse superarono la parete nord del Cerro Piergiorgio, dedicando la loro impresa ad Agostino Rocca, padre di Gianfelice.