Il Napoli sta ancora festeggiando lo scudetto ma già impazza il mercato: la reazione dei tifosi alle voci sui possibili addii
Campioni d’Italia. La festa spontanea nata dopo il pareggio contro l’Udinese giovedì scorso è continuata domenica al ‘Maradona’ (e non solo) prima, durante e dopo la partita contro la Fiorentina.
Napoli ha tutta l’intenzione di godersi la gioia per il terzo scudetto a lungo e da qui al 4 giugno (data dell’ultima gara del campionato), sarà un susseguirsi di festeggiamenti. Il campo del resto ha poco altro da dire per la squadra di Spalletti che proverà a superare il record di punti toccato dalla squadra di Sarri nel 2017/2018 (91), nell’anno dello scudetto ‘perso’ in albergo. Da dire c’è, invece, molto sul futuro della formazione che ha appena vinto il campionato stracciando le avversarie. Se in città la festa continua, l’attenzione è già rivolta ai possibili addii.
Quello di cui si è parlato maggiormente è l’addio di Giuntoli, destinazione Juventus: come raccontato da Calciomercato.it, ci sarà un incontro con De Laurentiis per mettere la parola fine (in un verso o nell’altro) alla vicenda, ma la sensazione è che il rapporto sia ai titoli di coda. Da valutare anche la questione Spalletti con il vertice con il presidente in arrivo e poi ci sono i big partenopei richiestissimi sul mercato: da Kim, con lo United sempre in pressing, ad Osimhen, passando per Kvaratskhelia. Ma come sta reagendo il popolo azzurro a tutte queste voci?
Da Giuntoli a Kim: gli addii non oscurano la festa del Napoli
Ora è tempo di festa. Questa la parola d’ordine che si respira tra i tifosi del Napoli. Non c’è spazio, almeno non ancora, per il mercato.
Sarà l’estate di altri addii pesanti oppure quella della conferma del blocco tricolore non è un pensiero che agita le notti partenopee. Dopo aver atteso 33 anni, la maggioranza dei sostenitori azzurri non ha intenzione di privarsi di una lunga festa per stare dietro a ciò che potrebbe accadere. Silenziatore attivato sulle voci e le indiscrezioni di mercato quindi, almeno fino al 4 giugno, per tributare il giusto riconoscimento alla squadra che ha riportato il tricolore alle pendici del Vesuvio.
Poi magari si inizierà a porsi domande sul futuro di Spalletti (che potrebbe essere deciso prima della fine del campionato) e soprattutto dei vari big della squadra. Forse anche con una consapevolezza diversa: quella che tutti possono essere sostituiti e non è (quasi) mai il singolo a fare la differenza. Del resto chi si sarebbe mai aspettato di vincere proprio nell’anno in cui Koulibaly e Insigne sono stati sostituiti da due ‘sconosciuti’, provenienti per giunta da due Paesi non certo di prima fascia dal punto di vista calcistico come Corea e Georgia? Invece è successo e magari – sperano i sostenitori azzurri – potrebbe succedere ancora. Per i tifosi del Napoli però non è (ancora) il tempo del mercato: questa è ancora l’ora della festa.