Il centravanti belga è tornato a Milano la scorsa estate dal Chelsea con la formula del prestito secco senza alcuna opzione di riscatto
Dopo essersi fatto attendere per lunghi mesi, finalmente Romelu Lukaku sembra sia tornato alla sua versione migliore. Nell’ultimo mese il centravanti belga è tornato a mostrare quello strapotere fisico che aveva impressionato tutti nel primo biennio nerazzurro, ritrovando soprattutto il feeling perduto con il gol.
Una crescita che non è servita – sino a questo momento – a ribaltare le gerarchie dell’attacco. Mercoledì sera, nel primo dei due match di semifinale di Champions League contro il Milan, il centravanti belga si accomoderà con molta probabilità in panchina dal primo minuto. In avanti, dopo aver riposato contro la Roma nell’ultimo turno di campionato, Lautaro Martinez ed Edin Dzeko dovrebbero dunque partire dall’inizio per cercare di sfiancare la retroguardia rossonera.
Tornando a Big-Rom, invece, anche il suo futuro rimane nebuloso. Ad oggi l’unica certezza è che il prossimo 30 giugno Romelu Lukaku tornerà dal prestito al Chelsea, in attesa di scoprire quanto forte sarà la volontà dell’Inter di riportarlo a Milano e – nel caso – a quali condizioni economiche. Nel frattempo, qualora il belga non dovesse essere richiamato da Marotta e Ausilio, proprio dalla Premier League potrebbe arrivare l’erede dell’attaccante in maglia nerazzurra.
Reduce da una prima e deludente stagione con la maglia del Tottenham, Richarlison potrebbe diventare il grande obiettivo dell’estate dell’Inter.
Come riportato da ‘Fichajes.net’, l’interesse nerazzurro nei confronti del brasiliano si incrocia perfettamente con i dubbi nutriti dallo stesso club su quello che è stato il rendimento dell’ultimo anno di Romelu Lukaku durante il prestito. Richarlison viene senz’altro considerato tra i migliori talenti della Premier League, protagonista anche di una prima parte di Mondiale con la maglia del Brasile di alto livello.
La stagione a Londra, però, non è andata come lo stesso calciatore si sarebbe immaginato ad inizio avventura. Il rapporto burrascoso instaurato con Antonio Conte lo ha infatti portato col passare dei mesi sempre più ai margini del Tottenham. E le sue prestazioni, così come il suo minutaggio in campo, non hanno complessivamente rispecchiato i circa 60 milioni spesi dagli ‘Spurs’ per i suo cartellino.
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